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Dedica alla nonna, tango e grigliata: Soulé incanta con il Frosinone

È sinonimo di eleganza, passione e incanto, il tango argentino. E proprio questo è quello che ha portato Matias Soulé al Frosinone. Un grande impatto per il classe 2003, che ha trovato la prima rete stagionale contro la Fiorentina.

Un colpo di testa da pochi passi – come quello in occasione della prima rete in Serie A con la maglia della Juventus nella scorsa stagione – e giocate importanti per l’argentino.

Credits Frosinone Calcio

La dedica alla nonna e la grigliata

“Lo dedico a mia nonna che non c’è più, il calcio le piaceva e in Argentina veniva sempre a vedermi”. Il calcio è passione, si sa. E Matias Soulé la condivide con la propria famiglia. Prima a Torino, ora a Frosinone, il giovane argentino non è mai solo. Nella gioia per la rete, però, il classe 2003 pensa anche a chi non c’è più ma che gli è sempre accanto.

Perchè il calcio è passione, come nel tango. E da buon argentino, le gioie si condividono in famiglia e… con un buon asado. “Ristorante? No, meglio la grigliata di papà”, ha sottolineato Matias. È uno dei più giovani, dovrà ‘pagare’ la cena per la rete, ma preferirà farlo in famiglia. Mate prima e asado, per legarsi ancor di più a un gruppo che sta facendo grandi cose, anche grazie alla mano di Eusebio Di Francesco.

 

Fiducia a Frosinone, Juventus nel futuro

È stata una scommessa – per tutti – ma per il momento sta pagando. L’impatto di Matias Soule al Frosinone è convincente. Giocate di classe e dribbling, assist e gol: l’argentino di Mar del Plata cresce partita dopo partita e in Ciociaria se lo coccolano.

“Devo ringraziare tutti a Frosinone per la fiducia che mi stanno dimostrando” – ha ammesso il classe 2003 – Qui mi sento molto bene e ogni giorno che passa sento sempre più fiducia da parte di tutti. Avevo preso due pali, aspettavo questo gol e sono contento”. Terreno fertile per sbocciare definitivamente, lo Stirpe. E poi chissà.

 

Vorrei tornare alla Juventus”, ammette Soulé. I bianconeri osservano e sorridono alla crescita di Mati. Da Tevez a Dybala, passando per la breve parentesi di Angel Di Maria: a Torino c’è un particolare legame con l’Argentina. Per ora, però, il tango argentino si balla dalle parti dello Stirpe.

Pietro Agoglia

Ho lasciato il calcio giocato una domenica piovosa in un campo fangoso. Ma il richiamo era troppo forte: ho sostituito gli scarpini con la penna, una divisa con il computer e ora cerco di raccontarlo. Laureato, ma niente di serio. Quasi giornalista, la fumata bianca è vicina, ma mancano da definire i dettagli finali.

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