Interviste e Storie

Da Yassine a Perea: le cinque sorprese del Mondiale U20

Marocco U20, Gessime Yassine (IMAGO)

Dai gol pesanti di Gessime Yassine all’imbattibilità di Alexandre Pisano, passando per Oscar Perea: le sorprese del Mondiale U20

Sul Mondiale U20 c’è la firma del Marocco. Un successo storico, il primo nella competizione: i ragazzi guidati da Ouahbi hanno scritto un nuovo capitolo battendo chi, quel capitolo, l’aveva già messo sei volte nero su bianco. Eppure in Cile hanno brillato diversi talenti, a partire proprio dai vincitori. Gessime Yassine è stato un vero e proprio trascinatore del Marocco U20 con due gol e tre assist, ma lui non è stato certo l’unica sorpresa di questo Mondiale.

Dai gol di “NeyVillarreal a quelli di Andréa Le Borgne, tanti giovani si sono messi in mostra pur senza riuscire a sollevare il trofeo, ma le loro giocate sono senza dubbio rimaste impresse durante queste settimane.

C’è anche chi, pur senza subire gol su azione, ha dovuto salutare il Mondiale: è il caso di Alexandre Pisano, portiere del Giappone U20, rimasto imbattuto nonostante l’eliminazione. Come? Ci arriveremo. Perché il classe 2006 non è l’unico ad aver scritto, a modo suo, una pagina in questo Mondiale e nella propria carriera, e chissà che questo non sia stato solo il primo passo per tanti di loro.

Insomma, se da un lato il Marocco U20 ha mandato un messaggio chiaro sulla crescita e il potenziale dei propri giovani, dall’altro la nazionale di Ouahbi non è stata la sola. Ecco quali sono state le migliori sorprese del Mondiale.

Il Marocco in cima: il talento di Yassine e il sogno di Mesbahi

Torniamo al presente, a chi è arrivato davanti a tutti. Il Marocco U20 ha costruito un percorso di qualità e personalità, eliminando una delle principali candidate alla vittoria: gli Stati Uniti. Tra i protagonisti assoluti tra fase a gironi e finale è stato proprio Yassine. I suoi numeri raccontano di un giocatore decisivo, con due reti e tre assist, premiato come migliore in campo contro Brasile e Spagna. L’esterno tornerà con un trofeo in più in Francia, dove gioca in Ligue 2 con il Dunkerque, che adesso sarà ancora più consapevole di avere un talento differente tra le mani.

Nella storia del Mondiale del Marocco, però, c’è più di un pizzico di follia. O meglio, un guanto o due: l’eroe della semifinale è stato Hakim Mesbahi. Professione? Terzo portiere. Contro la Francia Gomis, il titolare, aveva lasciato il campo per infortunio, e al suo posto era entrato il secondo, Benchaouch. Poco prima della fine dei supplementari, una mossa che non è certo inedita, ma altrettanto rischiosa: Ouahbi schiera proprio Mesbahi per i rigori. Il risultato ha portato il Marocco in finale, e il protagonista è stato proprio il numero 16: parata decisiva su N’Guessan e premio “Player of the match”. Una giornata che il giovane portiere non potrà dimenticare.

Colombia U20, Oscar Perea (IMAGO)

Da Pisano e Gorosito, fino a Perea: tutte le sorprese del Mondiale U20

Come dicevamo, però, il talento ha lasciato tracce ben visibili anche prima della finale, e il Marocco U20 non è stata l’unica nazionale a metterlo in mostra. Ricordate il paradosso di Alexandre Pisano, eliminato con il Giappone U20 senza aver subito gol? Ecco. I ragazzi guidati da Funakoshi sono stati gli unici a chiudere la fase a gironi con la rete inviolata, oltre ad aver vinto tutte e tre le partite: un percorso che ha replicato solo l’Argentina. Pisano ha giocato le prime due gare, poi ha riposato contro la Nuova Zelanda, prima di tornare in campo per gli ottavi di finale. Al minuto 121, quando il match sembrava ormai destinato ai rigori, l’arbitro ha assegnato un penalty alla Francia.

Il Giappone ha “anticipato” la mossa del Marocco e ha inserito Araki al posto di Pisano, ma il rigore trasformato da Michal ha eliminato gli imbattuti, lasciando il numero 1 giapponese in un paradosso rimasto unico in questo Mondiale.

Chi invece ha giocato la finale, ma ha visto infrangersi il sogno sul piano bello, è stato Dylan Gorosito. Su un palco già ricco di gol – 10 segnati da Sarco, Carrizo e Silvetti – si è inserito il giovane terzino del Boca Juniors II. Titolare in sei partite su sette, ha  segnato il gol vittoria contro l’Italia U20 di Nunziata, mettendo diverse volte il suo zampino nei successi con Cuba, Australia e Nigeria, chiudendo a quota 3 assist. Un percorso che, anche se non ha regalato il titolo di campione del mondo, ha senza dubbio attirato su di sé l’attenzione di tanti.

A poche ora dalla finalissima, infine, è stato Oscar Perea a regalare il terzo posto alla Colombia. I “Cafeteros”, dopo la tripletta di Villarreal che aveva eliminato la Spagna, si sono fermati proprio con l’Albiceleste, ma il percorso è stato tutt’altro che negativo. E il numero 10 è stato parte integrante di questo cammino. Il suo gol contro l’Arabia Saudita ai gironi, arrivato a un minuto dalla fine, ha di fatto regalato la qualificazione alla Colombia. Con un bottino di 2 reti e un assist, fornito a Canchimbo agli ottavi contro il Sudafrica, si è chiusa anche l’esperienza di Perea. Con un filo rosso che lo lega ai tanti talenti del Mondiale appena concluso: questo è solo l’inizio. 

Stefano Barollo

Nato nel 2005 a due passi dalla Mole, la passione per il calcio è arrivata ben presto e non se ne è mai andata. Cresciuto sui campi, ho sostituito gli scarpini con la penna: le emozioni che trasmette questo sport non hanno paragoni. Poterle raccontare è insieme sogno e obiettivo: la voglia di conoscere nuove storie è un motore inesauribile.

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