Appena quattro gol segnati fino a questo momento, ma ancora tanta voglia di fare e zero intenzione di arrendersi. “Da quando sono arrivato in Italia, una trentina di gol li ho fatti: significa che le capacità per fare bene non mi mancano. Da qui voglio ripartire, senza ansia o pressione: prima o poi uscirò da questo momento”. Giovanni Simeone, attaccante della Fiorentina, si è confessato ai microfoni del Corriere dello Sport, raccontando del suo momento-no e del tanto lavoro che sta facendo per poterne uscire al meglio.
“Sto cercando di migliorarmi nell’ultimo passaggio, in più mi rendo conto che non mi presento spesso davanti al portiere e, partita dopo partita, sto provando ad acquisire un po’ di esperienza. Soltanto con l’impegno potrò superare le difficoltà di questo periodo”. A proposito di esperienza: Muriel può dare una grossa mano al Cholito: “Da lui posso imparare tanto – spiega Giovanni -. Appena è arrivato abbiamo percepito la sua grande voglia di fare, ci sta dando tanti stimoli e in più è uno con tanta esperienza alle spalle. Il reparto offensivo della Fiorentina si è decisamente rinforzato, lo si è visto già domenica scorsa“
“Europa? Ci credo, ma non sarà semplice: questo campionato è molto diverso da quello passato. Tante squadre hanno fin da subito cominciato a raccogliere più punti di quanto non ci si aspettasse da loro, altre come Atalanta o Roma sono partite non benissimo e ora sono in piena corsa per raggiungere gli obiettivi che si sono poste. Ne deriva che la classifica è molto corta e siamo in tanti a giocarci un posto”.
Un difetto? “Devo imparare a gestire le emozioni. Guardate cosa ho fatto dopo il gol all’Empoli: quel dito sulla bocca non aveva senso. Ero arrabbiatissimo, ma con me stesso e non con i tifosi. Quando non trovo il gol soffro, e lì pensai di liberarmi in quel modo. Mio padre mi consiglia sempre di lavorare su questo aspetto. Dice che io vivo per il gol, è vero, ma che per tutto il resto devo fare riferimento alle indicazioni dell’allenatore”
“Chiesa è un giocatore straordinario, difficilmente si stanca, lavora continuamente per migliorarsi. Pioli gli fornisce tante indicazioni, in un determinato contesto Federico diventerebbe anche un grande bomber perché vede bene la porta. Non è uno alla Saponara, per intenderci: non ha come priorità quella di mandare gli altri in rete, perché lui il tiro ce l’ha eccome. Io e lui? Andiamo d’accordo, anche se dicono il contrario. Ci troviamo bene“
L’intervista completa sul Corriere dello Sport
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