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Dalla spiaggia al Dall’Ara: Savinho, il talento del Girona che mungeva le mucche

Legare le zampe e la coda, lavarsi le mani e gli utensili, e poi mungere le mucche per cinque o sette minuti, per poi sciogliere i lacci e conservare il latte raccolto nel secchio tra le gambe. Questo rituale lo conosce a memoria e lo ha accompagnato per tutta la sua infanzia, insieme ai palleggi e i dribbling sulla spiaggia. “Verticale. Due tocchi minimo per giocatore. Nascondigliela, personalità. Gioca come se fossi per strada”, queste le parole diventate virali pronunciate da Michel durante il cooling break del Sanchez Pizjuan tra Siviglia e Girona dello scorso 26 agosto. Uno stile di gioco e una filosofia che si addice alla perfezione a Sávio Moreira de Oliveira, meglio noto come Savinho, esterno offensivo brasiliano di piede mancino del club catalano che condivide la testa de LaLiga con il Barcellona, dopo le prime 6 giornate di campionato.

 

 

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Il classe 2004 è nato a Duque de Caxias, in uno dei quartieri più poveri della cittadina nella provincia di Rio de Janeiro, ma si è poi trasferito a Sao Mateus nello stato dell’Espirito Santo. Qui, la sua famiglia possiede una fattoria dove alleva mucche e fa spettacoli di rodeo. I suoi genitori, Elilinma Pereira ed Eder Santos non potevano permettersi una mungitrice, così toccava a lui aiutarli nei lavori di campo: dalla mungitura al taglio dell’erba. 

 

Nel tempo libero però giocava con gli amici a pallone a beach soccer. Savinho ha iniziato a giocare sui campi all’età di 8 anni con il Sao Mateus. Il primo provino è stato con il Sao Paulo, ma sarebbe dovuto tornare lì ogni 3 mesi e non se ne fece niente. A 11 anni ha giocato 2 partite contro il Cruzeiro e l’Atlético Mineiro. Ai dirigenti del Galo è piaciuto molto e gli hanno chiesto di restare a Belo Horizonte, dove si è trasferito insieme alla mamma, sempre molto presente nel suo percorso. 

Il 2019 è stato l’anno in cui il suo nome ha iniziato ad essere conosciuto. Savinho ha vinto il premio come miglior giocatore al Torneo We Love Football a Bologna, nel quale l’Atlético Mineiro ha perso in finale al Dall’Ara contro il Palmeiras, e a distanza di pochi mesi ha vinto il Sudamericano Sub-15 con il Brasile, il primo nella storia della Canarinha.

 

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Numeri e prestazioni che gli sono valsi il primo contratto con l’Atlético Mineiro, con tanto di clausola da 67 milioni e nel 2020 è entrato nella storia come il più giovane a vestire la maglia del Galo nel Brasileirao, con 16 anni e 5 mesi. Talento e precocità. Nel 2022 con il gol all’Independiente Del Valle, Savinho è diventato anche il più giovane a segnare in Copa Libertadores con la maglia dell’Atletico. E nell’estate del 2022 il City Football Group lo ha acquistato per 6 milioni di euro e lo ha girato ai francesi del Troyes, con cui però non ha mai esordito.

 

 

Savio è passato subito in prestito al PSV, ma in Olanda ha giocato più in Seconda Divisione con le riserve che con la Prima Squadra, dove ha collezionato 2 assist in 6 partite di Eredivisie. Queste apparizioni gli hanno permesso però di essere convocato al Mondiale U20 in Argentina lo scorso maggio, chiuso con 1 gol e 3 assist in 6 presenze.

 

 

In estate, con la retrocessione del Troyes in Ligue 2, Savio si è sposato con la compagna Anna, ma non è tornato in Francia. Il City Group lo ha collocato in Spagna, al Girona. Convinto anche dai connazionali Yan Couto e Reinier, in Catalogna Savinho ha subito incantato la platea di Montilivi. 2 gol e 3 assist nelle prime 6 giornate, secondo per numero di dribbling solo a Bryan Zaragoza del Granada. 176 cm di fantasia ed elettricità che piacciono ai tifosi, meno agli avversari. “Nella Lazio c’era un giocatore brasiliano, Felipe Anderson che mi ha detto di non fare sombreri e altre finte. Gli ho risposto che sono brasiliano e che anche lui lo è. Perché arrabbiarsi?”, l’aneddoto raccontato a El Periodico dal numero 16 biancorosso relativo all’amichevole giocata con i biancocelesti durante la preseason. Savinho prega, si diverte e sorride spensierato, Montilivi sogna.

Mattia Zupo

Giornalista pubblicista e studente in Scienze Umanistiche per la Comunicazione. Fiorentino nato a Fiesole nel 1996. Notti magiche, quelle passate a vedere il calcio sudamericano, dove il talento e la garra prevalgono sulla tattica. Uno sguardo al futuro e uno al passato alla ricerca di storie legate al fútbol.

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