Interviste e Storie

Dal Brighton di De Zerbi alla Cremonese con Vardy: chi è Sarmiento

Jeremy Sarmiento (Imago)

Il vivaio del Charlton, l’amicizia con Estupiñán e Caicedo e l’esperienza al Brighton di De Zerbi: chi è Sarmiento, nuovo volto della Cremonese

Nato a Madrid da genitori ecuadoriani, cresciuto calcisticamente a Londra, maturato tra Portogallo e Inghilterra e ora ci sono l’Italia e la Cremonese.

La storia di Jeremy Sarmiento sembra quella di un viaggio continuo, segnato da scelte coraggiose e dalla determinazione di inseguire un sogno. “La mia famiglia si è trasferita qui per lavoro, per imparare la lingua e la cultura”, raccontò il classe 2002 ai tempi del Brighton.

Quel “qui” è l’Inghilterra, Paese che lo ha accolto da bambino e che ha segnato l’inizio del suo cammino calcistico. “Il piano era di tornare in Spagna prima o poi. Tuttavia, ho iniziato ad appassionarmi al calcio”.

“Ho giocato per un paio di squadre del campionato domenicale ed è stato allora che il Charlton mi ha preso. Mi tenevano d’occhio da un po’ e, dei 30 giocatori che sono andati lì in prova, sono stato l’unico a cui è stato offerto un contratto triennale. Sono entrato nel club all’età di 12 anni ed è stato allora che la mia carriera ha iniziato a decollare e ho iniziato a crescere come giocatore”.

Il Brighton, l’amicizia con Estupiñán e Caicedo e la gavetta inglese: alla scoperta di Sarmiento

Il Charlton, serbatoio di talenti da cui sono emersi calciatori del calibro di Ademola Lookman e Joe Gomez, è stato il suo trampolino. Ma la vera svolta è arrivata nel 2018, quando il Benfica decide di portarlo a Lisbona. In Portogallo, Sarmiento familiarizza con la Youth League e con gli allenamenti in prima squadra. Tre anni più tardi il Brighton decide di investire su di lui. Oltre al debutto contro il Leeds nel 2021, Sarmiento stringe legami che vanno oltre il campo, soprattutto con Moises Caicedo e Pervis Estupiñán, compagni di squadra e connazionali. “Abbiamo un ottimo rapporto”, disse Sarmiento al Daily Mail. “Moises era al Brighton prima di me e quando ho scoperto che l’averi raggiunto è stato fantastico. Anche lui era felice perché a quel tempo non capiva molto la lingua, quindi mi piaceva aiutarlo. La mia famiglia e la sua vanno molto d’accordo, andiamo spesso a casa l’uno dell’altro”. Poi l’arrivo di Estupiñán: “E’ stato il coronamento di tutto. Ogni volta che abbiamo del tempo libero usciamo a mangiare, trascorriamo del tempo insieme, anche quando giochiamo in nazionale”. La sua carriera, però, non è mai stata in discesa.

Dopo 14 presenze in due anni con il Brighton, c’è la parentesi in Championship. E con De Zerbi pronto a seguirlo per riportarlo in Premier: “Mi piace molto. Può essere schierato come trequartista o ala, ma deve giocare un particolare tipo di calcio”. Prima il West Bromwich, poi l’Ipswich Town, con cui ha contribuito al ritorno in Premier nella stagione 2023-2024, e infine il Burnley. Ora, all’età di 23 anni, Sarmiento è pronto per una nuova sfida: la Cremonese. Con Jamie Vardy.

Sarmiento con la maglia dell’Ecuador

Duttilità e talento al servizio della Cremonese

Sarmiento è arrivato in estate in prestito con diritto di riscatto (che diventerà obbligo in caso di salvezza). Velocità, tecnica e imprevedibilità sono le sue caratteristiche migliori: “Posso giocare a sinistra o da numero 10. Ho parlato col mister, questo progetto mi piace e sono felice di essere qui”, ha dichiarato al suo arrivo. Alternativa a Vandeputte o possibile vice Vázquez, ma il suo repertorio lascia aperte mille soluzioni.

E lo stesso Jeremy, d’altronde, ha sempre rivendicato la sua duttilità: “Come ala mi piace dribblare, tenere palla e aiutare la squadra ad avanzare. Al Charlton, a 15 anni, mi hanno assegnato diversi ruoli. Per esempio, ho giocato come terzino destro, terzino sinistro, centrocampista centrale e ala, quindi ho questa varietà nel mio gioco. Posso giocare da dietro, posso pressare, posso fare tutto ciò che l’allenatore mi chiede”. Non una semplice promessa, ma un giocatore su cui la Cremonese punta: giovane, ma con esperienza e con ancora enormi margini di crescita. Il suo viaggio, iniziato quasi per caso in Inghilterra, prosegue in Serie A.

Giacomo Camelia

Nato a Carate Brianza nel 2000, laureato in Scienze umanistiche per la comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Ho giocato a calcio per 11 anni, ora provo a raccontarlo. Amo il cinema e la musica, ma la mia passione più grande resta quella per il pallone: pensate che ho iniziato a strimpellare la chitarra perché volevo suonare l’inno della Champions League. A voi trarne le conclusioni…

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