Sei su sei, come nel 1996-97. Allora l'Inter non vinse lo scudetto (che andò alla Juventus), per questo Antonio Conte spera in un esito diverso. A Marassi i nerazzurri si sono imposti per 3-1 su una Sampdoria che non riesce dunque a cancellare l'ultimo posto in classifica. Decisiva la doppietta di Sanchez, poi espulso. Il gol di Gagliardini a chiudere i conti proprio quando la squadra di Di Francesco l'aveva riaperta.
Una vittoria di carattere, una conferma di quanto l'Inter stia facendo sul serio: "Sono soddisfatto della prestazione e della vittoria – ha spiegato – sono partite che, se giochi con questa chiarezza di idee, devi chiudere. Invece il primo tempo è finito solo 2-0, quando potevamo invece segnare altre reti. Poi è accaduto l'imponderabile, abbiamo sbagliato il terzo gol, Sanchez è stato espulso e subito dopo gli avversari hanno accorciato. Tutto questo avrebbe ammazzato chiunque, non questi ragazzi che hanno tenuto botta. Siamo riusciti a fare il terzo gol in inferiorità numerica. Sono contento"
Chiosa anche sull'errore di Sanchez, che ha preso il secondo giallo per una simulazione: "Sono situazioni particolari. Nell'intervallo mi sono raccomandato con chi era stato ammonito subito. Delle volte riesci ad evitare la seconda, altre no. Bisognerà stare più attenti in futuro per non compromettere tutto".
La nota più bella di Marassi, oltre ai tre punti, è il carattere: "Posso essere solo contento dell'interpretazione dei ragazzi. Ho fatto il calciatore e so quanto possa essere difficile ritrovarsi dieci contro undici in una partita che stai dominando. I ragazzi invece hanno tenuto botta, hanno dimostrato di essere sulla strada giusta attaccando in inferiorità. Adesso ci godiamo questa vittoria, anche se avremmo recuperato meglio con un finale di gara più tranquillo"
Il calendario dice Barcellona. Poi, dopo la Champions, ci sarà il big match contro la sua ex Juventus: "Per noi la partita della vita era oggi contro la Sampdoria. Adesso che abbiamo vinto, la nostra attenzione deve andare solo sul Barcellona. Juve? Parliamo di una squadra che viene da otto scudetti vinti a mani basse. Ci rende orgogliosi di arrivare allo scontro diretto con 18 punti in classifica. Noi però bisogna volare bassi, solo il tempo ci dirà che ambizioni potremo avere".
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