Dalla rivoluzione dei peones di Petrachi al Torino alla Salernitana, Stefano Colantuono una situazione del genere l’ha già vissuta due volte. Un mercato di gennaio in cui la rosa viene stravolta e deve essere ricostruita per provare a raggiungere l’obiettivo. Ai tempi del Toro era la promozione (poi sfumata) dalla Serie B ora la salvezza in Serie A.
Cambiano palcoscenici, società e città. Non il lavoro da fare. La prima della nuova Salernitana finisce con un 2-2 spettacolare e che può dare un po’ di speranza a una città che da tempo sognava il ritorno in Serie A.
Tante le novità e di conseguenza servirà tempo per riuscire a vedere questa squadra esprimersi al meglio. Non troppo però, perché ce n’è poco. D’altronde lo stesso Sabatini ha spiegato nel prepartita che la volontà a gennaio era stata quella di costruire un “istant team”, ovvero una squadra pronta da subito.
Qualcosa si è già intravisto. Dalla nuova difesa con l’esperienza di Sepe tra i pali e quella di Fazio, unite al talento del giovane Dragusin. A loro poi va aggiunto Simone Verdi, che all’Arechi ha brillato di luce propria. Due gol su punizione in tredici minuti. Due reti per scacciare le delusione passate e che illudono l’Arechi, perché lo Spezia rimonta due volte su rigore.
Due punti sfuggiti per una Salernitana che però ha la scusante: questa è solamente la prima di un gruppo di fatto sorto poco fa. Basta pensare che Colantuono schiera dal primo minuto un 11 titolare totalmente diverso da quello visto contro il Napoli. Mai era successo da quando la Serie A è a 20 squadre.
Tra questi tanti, tantissimi volti nuovi. Dai già menzionati a Radovanovic, Mazzocchi e Mousset. Una prima all’Arechi anche per altri innesti del mercato invernale. Nella ripresa c’è spazio anche per Bohinen e Mikael, oltre a Diego Perotti. L’argentino torna in Serie A dopo praticamente due anni.
In totale sono 9 esordienti in una partita sola. Il cammino della nuova Salernitana è solamente all’inizio. Servirà il tempo a tutti, anche se è poco. La permanenza in Serie A si aggrappa a chi a gennaio è arrivato a Salerno tra voglia di riscatto e di mettersi in mostra. Il fil rouge è uno solo: conquistare una salvezza che avrebbe il sapore di impresa.
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