Se “tutte le strade portano a Roma” una di queste passa pure per
Sassuolo. E’ obbligatorio. Via delle ceramiche, delle piastrelle oppure… dei
giovani? Lampadina accesa, risposta esatta. “Ragazzetti” in gamba, ambiziosi e
pure bravi. Mapei Stadium = casa. Come il Colosseo,
il centro, Piazza di Spagna e il “Cuppolone”. “Du’ gocce d’acqua”. E forse sarà per questo che chi va
a Sassuolo (dalla Roma) fa bella figura, la strada è già tracciata. Conosciuta. Adesso, dopo
due anni di tratta ininterrotta, il percorso (di crescita) è pronto ad
accogliere due “nuovi viaggiatori”: Davide Frattesi (’99) e Riccardo Marchizza (’98),
figli della Lupa. Esperienza, trofei e successi nel settore giovanile
giallorosso, col primo mezz’ala di qualità (recompra a 10 milioni, stile Pellegrini) e il secondo centrale difensivo tira-rigori. Uno
che da piccolo, come ci raccontò suo padre in esclusiva, “veniva scartato da tutti
perché grosso e scoordinato”. Ora imbecca la strada per Sassuolo. “Via dei giovani promettenti”. Una collaborazione produttiva e costante.
Roma-Sassuolo solo andata per alcuni, da Mazzitelli a Ricci;
ritorno compreso per altri invece, come Lorenzo Pellegrini, su cui i
giallorossi hanno esercitato il diritto di recompra. “Finalmente torno a casa”. Lui, romanista “doc” di quelli cresciuti
a pane e primo scudetto, prodotto delle giovanili. Un’aritmia cardiaca lo tenne ai box per 4 mesi, ma grazie al sacrificio – e alla fidanzata – ne uscì
rafforzato, esordendo pure in prima squadra. Poi la “via-Sassuolo”. Col primo gol in Serie A siglato alla
Sampdoria dell’idolo Montella. E pensare che da piccolo, sui campetti
dell’Italcalcio, esultava pure come lui (leggi qui): “Era…
Montellino”. Curiosità da ritorno. Ora, dopo un paio di stagioni ad alto
livello e un Europeo da protagonista, si giocherà le sue chance nella nuova
Roma. Quella di Monchi e di Francesco, la guida arrivata –
guarda caso! – direttamente da Sassuolo, ma con una storia diversa. Strada
strana. Perché “Di Fra” aveva lasciato Roma tanto tempo fa, da calciatore. E
ora la ritrova da allenatore promettente alla prima grande chance su una
panchina prestigiosa. Destino. Altri? Antei, Politano, Federico Ricci e Mazzitelli. Prima di loro Frascatore, Sanabria e Pigliacelli, prologo
di una sinergia costruita nel tempo: “made in Rome” tatuato sulla pelle. Poi zainetto e borsone, lungo la via che porta al Mapei Stadium: Antei iniziò da centrocampista e oggi gioca da centrale difensivo; Politano,
invece, arrivò alla Roma ad 8 anni per un’intuizione di Attilio Olivieri,
mentre Federico Ricci ha guadagnato i galloni del talento (neroverde) con la promozione del
Crotone in Serie A. Storie da film, un po’ come quello che stava per far saltare il passaggio a Sassuolo di Luca Mazzitelli. Lui era al cinema, telefono senza campo. Chiamate e squilli: “Vai a Sassuolo, rispondi!”. “Una
cosa è certa – ci raccontò in un’intervista tempo fa – quel film non me lo scordò più”. The Revenant vinse la miglior regia, Di Caprio conquistò il primo premio Oscar lasciando altri capolavori lungo la via. Wolf of Wall Street e The Aviator, sacrifici e speranze. Percorso di vita. Tipo quello dei giovani, che adesso si rinnova con altri protagonisti. Perché tutte le strade
portano a Roma, ma fanno tappa a Sassuolo.
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