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Pellegrini: “La Roma è casa mia. Mai pensato di lasciare, non sono uno che scappa”

Il capitano giallorosso ha raccontato il proprio momento in un’intervista

Lorenzo Pellegrini, Roma – Credits: Domenico Bari

La Roma e Lorenzo Pellegrini, una storia d’amore che va oltre il campo da calcio. Un legame indissolubile, che in queste settimane ha rischiato di sgretolarsi, ma che ora punta invece a rafforzarsi.

Roma è casa mia”, ha dichiarato il centrocampista senza troppi giri di parole in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Nonostante il periodo non proprio facile ed esaltante, il capitano non vuole abbandonare la nave.

Per iniziare, il numero 7 ha dichiarato: “Sto bene, anche se era già qualche settimana che stavo così. Nel senso che si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene per tutti noi. E di questo ho parlato con il mister, anche se con lui non c’è neanche bisogno di parlare. Mi conosce bene, sotto alcuni aspetti ci assomigliamo e questo gli permette di capirmi. Lui è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno“.

L’arrivo di Ranieri ha cambiato tutto. Di lui ha detto: “Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, quello di chi non si dice troppe cose. Per esempio, la famosa chiacchierata prima della Lazio è durata in tutto due minuti, poi ci siamo abbracciati. Era una cosa che sentivo: gli voglio bene, lo stimo come persona ancor prima che come allenatore. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose. Poi è normale che si possano incontrare delle difficoltà, ma con lui ora ci sembra tutto più giusto”.

Roma, le parole di Pellegrini

Riguardo l’esultanza nel derby, ha affermato: “Era un gesto per dire che questa per me è una società speciale, è casa mia. Non ci sarà mai un giorno in cui Pellegrini darà qualcosa in meno per la Roma. Era solo questo. Al di là di ciò che si dice su di me e su altri miei compagni, chi ci conosce sa che veniamo a Trigoria per fare il bene della Roma: che sia giocare, andare in panchina, anche lavorare per ritrovare il sorriso e poi rigiocare. L’impegno è sempre massimo, perché per me questa è una maglia molto speciale“.

Dai fischi dei tifosi all’acclamazione dopo il gol nel derby. Pellegrini la vive così: “Di questo sono contento, ho vissuto un momento difficile. Se un tifoso mi fischia perché gioco male ci sta, ma se succede a inizio partita perché qualcuno crede che io abbia fatto cose che non ho fatto, questo un po’ mi dispiace. Ma va bene uguale, vado avanti lo stesso. Quando Ranieri è arrivato non ero triste ma arrabbiato, perché le cose non stavano andando bene. E siccome io alla Roma ci tengo, quella situazione mi faceva male. È come quando torni in famiglia e capisci che qualcosa non va”.

«Con Ranieri abbiamo ritrovato la via, siamo più positivi guardando al futuro. Ora dobbiamo solo lavorare e pensare gara per gara, mettendoci l’elmetto, come dice il mister. Con lui siamo più agguerriti, ci trasmette la voglia di dare tutto. Mi piacerebbe da morire riprenderci ciò che ci è stato tolto a Budapest. Di certo lotteremo fino alla fine per provarci”.

Lorenzo Pellegrini, Roma – Credits: Domenico Bari

“Non sono uno che scappa”

Nelle ultime uscite dell’Italia il classe ’96 non è stato convocato, ma non si abbatte: “Con il mister ho un buon rapporto umano. Ho capito quando non mi ha chiamato, sono uno obiettivo. Ci sta, si va avanti. Ma lui mi ha sempre fatto sentire dentro, rendendomi partecipe del progetto. Spalletti è un allenatore che ti migliora come giocatore e io sono contento di poterlo fare. Quando non giocavo mi ha detto di insistere, lavorare. E per me è importante farlo: allenarsi bene è un’opportunità, perché poi sai che quando il mister ti dà un’occasione puoi dimostrare di esserci. Cosa che è successa“.

Sui Friedkin, Pellegrini ha dichiarato: “In questi mesi è stato tutto molto più difficile anche per loro. Ma ogni volta che abbiamo modo di parlarci, lo facciamo sempre per il bene del club. È importante avere una presidenza che ci tenga davvero. Perché la Roma non è un club come gli altri: se ti compri la Roma, ti compri tutta la città”.

Ma Pellegrini ha mai pensato di andare via? “No, mai. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli occhi prima del derby. Qui un momento normale diventa bello, uno bello diventa meraviglioso e uno negativo diventa un disastro. Roma è questa, vive di passione. E io questa passione qui me la vivo al cento per cento“.

Per concludere, si è parlato dell’opzione Montella come futuro allenatore della Roma: “Sarebbe curioso, da piccolo facevo l’attaccante ed esultavo come lui, poi me lo sono ritrovato come allenatore nelle giovanili. Lo stimo tanto. Ma su queste cose non metto mai bocca, non decido io. Al contrario di ciò che si è detto in passato”.

Redazione

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