In campo subito o in panchina. Titolare o a gara in corso. Per José Mourinho, alla vigilia di Roma-Feyenoord, Paulo Dybala è ‘il’ dubbio. Gioca o non gioca giovedì alle 21 contro gli olandesi? La risposta è attesa per giovedì mattina. “Onestamente non lo so – la prima replica del portoghese in conferenza stampa. Avete visto 15 minuti di riscaldamento, torellino, niente. Poi abbiamo fatto un po’ di organizzazione tattica, con poca intensità. Abbiamo deciso di dare a Paulo altre 24 ore per capire se può o non può.
Domani faremo ulteriori approfondimenti, più intensi, per capire cosa fare. Se farlo giocare, se mandarlo in panchina, se niente. In questo momento non lo so”. Martedì per l’argentino – che domenica ha visto Roma-Udinese dalla tribuna – è stato tempo del primo test e del primo allenamento parzialmente in gruppo dopo l’affaticamento muscolare che l’ha costretto a uscire dal campo dopo poco più di 20 minuti della gara d’andata contro il Feyenoord. Mercoledì, nella rifinitura, ancora in gruppo; giovedì mattina il provino decisivo. Aggettivo da dentro o fuori, come il match contro la squadra di Slot che in conferenza stampa stavolta non ha nominato la finale di Tirana ma ha preferito usare diplomazia e parole al miele per la squadra di Mourinho e la sua rosa: “La Roma non è solo Dybala o solo Abraham”.
Ma che Dybala sia determinante è un dato di fatto. Soprattutto in Europa e soprattutto in casa. In questa sua prima stagione in giallorosso infatti l’argentino ha giocato 8 gare di Europa League finora, saltandone 3 per infortunio tra metà ottobre e novembre. E in queste, nella metà delle occasioni è stato decisivo con un gol o con un assist. Ma questa sua partecipazione attiva ad una rete giallorossa si è registrata soltanto nei match casalinghi. In gol contro Helsinki, Betis e Salisburgo; autore di un assist contro la Real Sociedad. Sempre e solo all’Olimpico.
Dati che diventano specchio del suo rendimento super quando a spingere lo stesso Dybala e la squadra è anche l’ambiente e lo stadio di casa che in occasione della gara di ritorno contro il Feyenoord sarà ancora più pieno del solito, visto che il settore ospiti – chiuso agli olandesi – sarà interamente giallorosso.
“La questione per me è se sta bene o non sta bene. Perché se è un dubbio, sarà sempre un dubbio. Se inizia la partita, sicuramente non giocherà 90 o 120 minuti. C’è il rischio che dopo 10 minuti ti mangi un cambio. Se vai in panchina e poi entra e si fa male, ti togli un possibile cambio. E’ una situazione difficile. Per me la decisione è più se gioca o non gioca. Però non è che abbiamo tante opzioni, ma in una situazione estrema non dico che non potrà andare in panchina. Vediamo, aspettiamo fino a domani”. E parte un altro conto alla rovescia. Dybala sì, Dybala no. Giovedì mattina la risposta. In attesa del fischio d’inizio di una partita – che non è detto che duri soltanto 90 minuti – che vale la semifinale di Europa League e della formazione ufficiale che comunque “sarà impossibile da sapere perché nemmeno l’allenatore la sa”.
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