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10 aprile 2018, miracolo all’Olimpico: Roma-Barcellona 3-0

4-1, è finita. Siamo fuori”. Quella notte dev’essere passato questo nella testa dei tifosi romanisti. Quella notte al Camp Nou, dove Barcellona e Roma si sono appena giocate l’andata dei quarti di finale di Champions League. Poco prima, gli sfortunati autogol di De Rossi e Manolas avevano portato i blaugrana sul 2-0, risultato reso ancora più amaro dalla terza rete di Piqué. E pensare che Dzeko, prima del gol finale di Suarez, aveva anche riacceso un briciolo di luce negli occhi spenti dei giallorossi. “Ormai è andata, ci rifaremo la prossima volta”. Ma quale sarebbe la bellezza del calcio se tutto avesse un copione già scritto?

C’È SEMPRE IL RITORNO

Il 10 aprile 2018 si gioca la partita di ritorno. L’Olimpico ci crede dagli spalti, in tanti di più lo fanno da casa, dal bar, da qualsiasi parte del mondo. Ma più di tutti ci credono gli 11 in campo. Già all’andata si è visto qualche sprazzo di grande forza mentale. La squadra non ha mai mollato, neanche sotto di tre gol. E si sente anche in credito per un paio di rigori dubbi – su Dzeko e Pellegrini – non fischiati in Spagna. “Oggi ci vorrebbero un gol all’inizio, uno a metà partita e uno verso la fine”. I tifosi già fanno i propri calcoli, anche solo per goliardia. Perché sanno bene che servirebbe un’impresa. Ma non sono ancora consapevoli di ciò che accadrà.

LA SERA DEI MIRACOLI

6’, 58’e 82’. La zampata di Dzeko dona speranza. Il rigore di De Rossi fa pensare al miracolo. Il colpo di testa di Manolas lo rende realtà. Tre rintocchi scanditi, nei momenti necessari. Due dei quali realizzati da chi, all’andata, la palla se l’era buttata nella propria porta. Ma adesso la storia è diversa: La Roma è in semifinale di Champions dopo 34 anni. “Si muove la città, con le piazze, i giardini e la gente nei bar”. Lucio Dalla sembra aver scritto questi versi per l’occasione. D’altronde è “la sera dei miracoli”, e “qualcuno nei vicoli di Roma, con la bocca fa a pezzi una canzone”. Più che altro, un inno. Quello che risuona all’Olimpico a fine partita, e che tutta la parte giallorossa della città canta a squarciagola per le strade.

Questa sera così dolce che si potrebbe bere, da passare in centomila in uno stadio”. Quel 10 aprile 2018, la Roma non ha vinto niente. Eppure c’è aria di trionfo: Davide che batte Golia, il cuore che supera ogni ostacolo. L’impossibile che diventa possibile. Quasi tutta Italia in quel momento si tinge di giallorosso. “E la gente corre nelle piazze, per andare a vedere”. Perché quando si assiste a un miracolo, ci si può solamente alzare per ammirare e applaudire. Oltre qualsiasi bandiera o colore.

Stefano Renzi

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