Lasciate che, almeno per un giorno, Carlo Ancelotti prenda in prestito la corona dallo stemma del Real Madrid, perché da oggi è lui il re d’Europa. Carlo V, se volete, visto che con la Liga appena conquistata ha completato la collezione di tutti e cinque i maggiori campionati d’Europa (Spagna, Italia, Inghilterra, Germania, Francia). È il primo a riuscirci nella storia del calcio. Difficile pensare che qualcuno lo raggiungerà presto.
Se sembrasse poco scrivere il proprio nome sul libro dei record del calcio, Ancelotti oggi lo ha inciso anche nella hall of fame del Real Madrid, il club più vincente di questo sport. Con il campionato, infatti, diventa il primo allenatore madridista a vincere tutte le competizioni maggiori (Coppa, Supercoppa nazionale ed europea, Liga, Champions e Mondiale per Club).
Una scalata al contrario, partita dai trofei più prestigiosi per finire con la Liga. Lo aveva fatto anche con il Milan, dove aveva alzato la Champions (2002/03) prima del trofeo nazionale. D’altronde lui la preferenza per la coppa dalle grandi orecchie non l’ha mai nascosta.
Che la Champions sia il suo obiettivo lo dice anche l’undici scelto per la gara decisiva con l’Espanyol. Serviva un solo punto, ne sono arrivati tre, con in campo la squadra riserve. Era, insomma, una pratica da chiudere dopo una stagione di dominio domestico, con la testa fissa sulla gara di mercoledì contro il City. Perché oggi il palmarés dice che Carletto ha con sé un trofeo in più (siamo a 22), ma lui pensa già al prossimo. Forse è anche così che si diventa vincenti. I più vincenti.
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