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Il cinismo aristocratico di “Hey Jude” decide il Clásico: Liga cerrada?

Bacio allo stemma madridista. Braccia spalancate per prendersi il calore degli 80.000 del Bernabéu. Come all’andata, Jude Bellingham decide il Clásico contro il Barcellona e forse mette la parola fine al campionato. Diciassettesimo gol stagione per un giocatore totale, pronto a collocarsi la sua prima Liga. Per il Barça è notte fonda. 

“Qui ci sono io”

Tra gol dubbi, animi tesi e discutibili decisioni arbitrali ci pensa “Hey Jude” a mettere d’accordo tutti. Un’altra rete decisiva per il numero 5, l’ennesima di questa stagione. È bastato un lampo al Real per riaccendere e ribaltare uno svantaggio per certi versi, inaspettato. Il pubblico si accende e la passione spinge oltre. Il gol-vittoria arriva nel recupero, in pieno stile blancos. Bellingham come il Cholo, mostra “los juevos”. Il segnale è chiaro: from Birmingham to Bernabeu, per fare la storia. 

La Masia non basta, Barcellona a -11

Al Montjuïc, ad ottobre, sotto gli occhi dei Rolling Stones. Al Bernabéu la collaborazione è con la cantautrice colombiana Karol G… Ma la musica in casa blaugrana non cambia. A nulla è servita la ventata d’aria fresca portata dai “ragazzini” della Masia. Non sono bastate le giocate individuali di Pedri, Fermín López e Lamine Yamal per poter riaprire il campionato. Il Barça ci prova, passa in vantaggio ma la beffa arriva proprio nel finale. 37 gol subiti in 32 partite giocate. Allo stesso punto della passata stagione, erano solo 20. E se quel gol dubbio sulla linea fosse stato convalidato? Per rimanere in tema musicale, come disse Kanye West: “I guess we’ll never know”

Nel nuovo e moderno Bernabéu, una vecchia e instancabile abitudine dalle parti di Madrid. Il Real vince il Clásico e, virtualmente, la Liga.

A cura di Lorenzo Bloise e Simone Bianchi

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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