Non è un momento positivo per Gareth Bale al Real Madrid. Su di lui, le voci di mercato si sprecano, e pure Zidane è rimasto vago, quanto interpellato. Ma che Bale non sia attraversando una parentesi particolarmente felice della sua vita, lo si capisce da alcune dichiarazioni come quelle che ha rilasciato alla presentazione del docufilm di BT Sport, State of Play, in uscita mercoledì 29 maggio. "A volte, penso che i giocatori siano dei robot", dice. "Perdiamo il controllo delle nostre vite. Infatti capisco quelli che quando smettono dicono di essere tornati a vivere: come atleta professionista, in un ambiente di squadra, non puoi scegliere niente. È diverso dagli sport individuali come golf (mi piacerebbe giocarci a fine carriera) e tennis, dove bene o male sei indipendente. Ci dicono dove essere, quando fare certe cose, a che ora mangiare, a che ora dobbiamo andare al bus. È come perdere la vita, in qualche modo". E poi, le pressioni: "Quando sei un bambino, pensi a ridere e a divertirti con i tuoi amici. Quando arrivi al top, ci sono pressioni, aspettative, la gente che parla negativamente per tutto il tempo. Si perde quella magia", ha concluso.
Quello di Bale, non è l'unico caso di giocatori che dimostrano un certo malessere per la pressione. Divenne famoso il caso di Mertesacker dell'anno scorso, che dichiarò di non riuscire a giocare più le partite, tanta fosse l'ansia.
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