“Raul, Raul, Raul!”. Se il presente piange, meglio consolarsi con le vecchie glorie. Se il Real Madrid perde il secondo Clasico in pochi giorni, meglio cantare per l’eterno numero 7. Che ancora una volta, non delude i suoi tifosi venuti per lui a Leganes, alle porte della capitale spagnola.
1-4 e debutto col botto sulla panchina della Juvenil B, penultimo step della cantera blanca. Dopo una settimana di burrasca. L’ex allenatore Alvaro Benito, che di mestiere fa anche l’opinionista radio, mercoledì l’aveva sparata grossa sulle prestazioni di Kroos e Casemiro durante Real-Barça: “Fosse per me non giocherebbero nemmeno un minuto“. La società non gradisce e lo licenzia all’istante, tra lo stupore generale della piazza.
Perché la Juvenil B è seconda in classifica. E soprattutto Benito è un madridista doc, da anni alla guida dei ragazzi e lui stesso ex giocatore della cantera del Real. All’epoca, in squadra con lui c’era Raul. Un ’77 e un ’76. Il primo farà la storia del club, il secondo vede la sua carriera da centrocampista troncata da un infortunio.
Destini diversi, ma amicizia vera. Anche oggi che Raul gli è subentrato, tornando alla Juvenil dal campo alla panchina, dopo 26 anni. Il presente piange, ma il passato e il futuro dei Galacticos ripartono insieme.
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