Ci eravamo tanto amati, ma adesso basta. Tra Adrien Rabiot e il Psg è rottura totale, da quando il centrocampista ha annunciato la sua decisione di non voler rinnovare con il club Campione di Francia. A giugno, il giovane talento del vivaio se ne andrà a parametro zero. Ma fino ad allora sarà guerra fredda.
Prima la decisione del Psg di lasciarlo in panchina a tempo indeterminato, nelle ultime ore quella ancor più radicale voluta da Tuchel: Rabiot non potrà nemmeno accedere agli spogliatoi nel giorno della partita. Tribuna ad interim, dopo 227 presenze e 24 gol (20 e 2 in stagione) in maglia Parisienne.
La mancanza di riconoscenza da parte del club si spiega però con il comportamento adottato negli ultimi mesi dal giocatore e dal suo entourage. “Ci ha preso in giro”, ha dichiarato senza troppi giri di parole il ds Henrique, “C’è stato un lungo e positivo dialogo per il rinnovo del contratto e il Psg si è impegnato ad accettare tutte le condizioni volute da Rabiot. Poi però è arrivato questo spiazzante dietrofront. Irrispettoso per il club e per i tifosi, soprattutto da parte di un giocatore che veste i nostri colori dai tempi delle giovanili”.
Da qui la punizione esemplare. La panchina sarebbe troppo poco, davanti a un Psg snobbato e offeso. Porte chiuse, caso chiuso.
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