La Figc ha inviato ai Ministri dello Sport e della Salute, Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza il protocollo diviso in due documenti per la ripresa graduale degli allenamenti. Il testo di 47 pagine sarà discusso il prossimo mercoledì dal ministro Spadafora e da tutti gli organi competenti del mondo del calcio; probabilmente sarà una riunione decisiva.
La decisione finale sulla ripresa degli allenamenti spetterà poi solo al Governo, ma sembra plausibile la data del prossimo 4 maggio. Il protocollo prevede regole di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di contagio: nella prima parte si trattano le disposizioni in merito agli esami che i giocatori dovranno sostenere prima di entrare in ritiro, nella seconda delle rigide regole da rispettare durante il ritiro. Il protocollo forma 3 gruppi (A, B e C): quello dei guariti, quello dei guariti dopo una "malattia lieve" e quello dei giocatori mai risultati positivi.
Il protocollo è chiaro: 3-4 giorni prima dell'inizio del ritiro verranno efettuate analisi accurate con anamnesi, visite cliniche e tampone (quest'ultimo non sarà necessario per i guariti da coronavirus, che già avranno quindi effettuato il doppio tampone negativo). Sempre nelle 72-96 ore precedenti al ritiro delle squadre si dovranno effettuare obbligatoriamente altri esami specifici; ECG (elettrocardiogramma), spirografia (registrazione grafica dei movimenti respiratori per la valutazione della capacità respiratoria) e l'analisi di alcuni valori del sangue. Se verranno riscontrati positivi o soggetti dubbi, si procederà con l'allontanamento e l'isolamento di quest'ultimi e con la conseguente terapia prevista.
Dopo tutti i controlli preliminari si arriva alla "fase 2", quella del ritiro, previsto per la durata di 3 settimane. Anche qui le indicazioni sono stringenti: sanificazione periodica degli ambienti (di cui il protocollo dedica una spiegazione accurata), rigide norme di comportamento e sopratutto controlli giornalieri specialmente della temperatura corporea. Durante la prima settimana gli atleti svolgeranno solo la preparazione atletica e qualche sessione di tecnica individuale. Ci si allenerà in piccoli gruppi e tutti dovranno mantenere una distanza di almeno due metri. Non ci saranno quindi partitelle e l'allenamento sarà ridotto al minimo indispensabile. I giocatori poi dovranno mantenere le distanze anche in spogliatorio e durante i pasti. Infine dormiranno in camere singole.
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Nelle due settimane successive cambierà qualcosa: gradualmente si potrà tornare ad un allenamento "completo", con partitelle e lavori specifici. Le regole di comportamento e distanziamento sociale tuttavia resteranno in vigore. Il protocollo prevede indicazioni precise anche in caso di giocatori rientrati dall’estero o che hanno avuto contatti con Covid positivi: per loro scatterà da subito l'isolamento fiduciario prima dello screening. Durante il ritiro, in caso di sospetta positività o sintomi di un giocatore o membro dello staff è previsto l'isolamento e la sospensione dell'allenamento di gruppo, per poi ripetere lo screening per tutti i componenti della società e della squadra.
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