Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Cesare Prandelli – tra i vari temi – ha anche analizzato il momento del calcio italiano. Quali le differenze tra il passato e oggi per quanto riguarda la maglia azzurra? Prova a spiegarlo l’ex ct della Nazionale: “Allora c’era più partecipazione, l’azzurro univa tutti. Ora invece si tifa solo per i club. Perché la Figc e la Lega sono come mamma e papà: se vanno d’accordo trasmettono messaggi positivi, se hanno contrasti diventa naturale che si seguano solo i club e solo se vinci tutti salgono sul carro. Vince la faziosità”.
Successivamente, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Cesare Prandelli prosegue analizzando il momento che sta vivendo il calcio italiano. “Forse i fenomeni saranno ancora all’estero per alcuni anni, eppure il calcio italiano tanto bistrattato ha dimostrato di poter competere ad alto livello, il materiale c’è. La tattica va bene, ma non basta: io fino ai 15 anni la abolirei”.
Infine, Cesare Prandelli ha analizzato il fenomeno del calcio dell’Arabia Saudita, sempre più in crescendo.
Dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo all’Al Nassr durante la scorsa stagione, quest’anno già diversi ingaggi importanti: da Koulibaly a Mendy, fino a Benzema, Kantè o l’imminente arrivo di Brozovic. Sul tema, l’ex ct della Nazionale spiega: “Per 4-5 anni determineranno certe scelte, ma non hanno futuro. C’è l’immediato. Non troveranno Ronaldo o Benzema ogni anno”.
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