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Pradè: “Fiorentina, una figuraccia: persa la nostra identità. Sono proprio inca**ato”

Il DS della Fiorentina, Daniele Pradè, ha parlato ai canali ufficiali del club dopo la sconfitta con il Monza. 

Un 2-1 che peggiora ulteriormente il momento negativo dei viola, che dura ormai da un mese.

Il dirigente si è espresso con grande nettezza su una serie di temi, calciomercato compreso.

A stretto giro sono arrivate le “risposte” dell’allenatore Palladino e di Luca Ranieri in conferenza.

Di seguito il testo dell’intervento di Pradè.

Monza-Fiorentina, lo sfogo di Pradè dopo la sconfitta

Non sono amareggiato, sono proprio incazzato. Così non va bene, mancano dieci giorni alla fine del mercato e se c’è qualcuno con il mal di pancia, che ce lo venga a dire che troviamo una soluzione. Abbiamo perso la nostra identità, non va più bene e si cambia regime. Si arriva la mattina e si va via la sera tardi“, ha dichiarato il DS in apertura di intervista.

Pradè ha poi proseguito: “Ci scusiamo con i nostri tifosi e con il presidente, è stata una figuraccia, non si può perdere una partita del genere. Abbiamo delle ambizioni e vogliamo arrivare in alto e così non si va da nessuna parte”.

Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina (Imago)

Le dichiarazioni di Palladino e Ranieri

In conferenza, Palladino ha commentato il calo di rendimento dei suoi: “Che si sia rotto qualcosa mi sembra folle, la squadra è unita. Sono i dettagli che fanno la differenza, il direttore deve fare certe valutazioni ma io devo guardare al campo. Dobbiamo lavorare di più, fino a un mese fa le avversarie faticavano a tirarci in porta, ora sembriamo leggeri“.

Dopo di lui è intervenuto anche Luca Ranieri. Il difensore si è espresso così: “Secondo me non è questione di umiltà, va alzata la qualità, io per primo devo dare qualcosa in più. È un grande gruppo, non c’è da drammatizzare, c’è ancora tanto da fare“.

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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