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Pordenone 2020, parla Lovisa: “Struttura e simpatia, ecco la mia ricetta”

Se alla Continassa sentite Cristiano Ronaldo in the air, anche al centro
sportivo De Marchi di Pordenone si celebra la superstar del momento.
Sarà per la fresca firma in neroverde (o per semplice buon costume), ma quando
ci dirigiamo verso l’ufficio del presidente Mauro Lovisa, è Babbo Natale a farla da padrone tra decorazioni e addobbi. Insieme ai cartelloni di ‘Pordenone 2020’: la
grande novità societaria di cui ci ha parlato il patron neroverde.

“Da un po’ di tempo avevo in mente di coinvolgere di più la città e i
tifosi. Così, con il nostro revisore dei conti Rigotto e con l’avvocato
Plasenzotti, abbiamo pensato a questa iniziativa, unica in Italia”
. Una raccolta
di fondi, ma soprattutto la possibilità per investitori e tifosi di acquistare
un titolo di partecipazione nella società
. Lo slogan del
progetto lanciato in vista del centenario del Pordenone è ‘Un club nel club’.

L’equity crowdfunding nasce in Inghilterra e si è diffuso anche in Spagna,
dove l’ho conosciuto personalmente”
, continua Lovisa ai microfoni di
Gianlucadimarzio.com. “Sono rimasto folgorato dall’attaccamento verso la maglia
che c’è da quelle parti. Come a Napoli, il calcio è una fede. Noi dobbiamo
cercare di fare in modo che lo diventi anche qui, la passione non basta. E per farlo non
c’è niente di meglio che coinvolgere direttamente i tifosi nella vita
societaria. Ma non solo loro: c’è più di qualche istituzione che crede nel
nostro progetto”
.

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Per venire incontro alle diverse esigenze, dal piccolo risparmiatore alle
grandi società, ‘Pordenone 2020’ prevede quattro diverse categorie: da 250 a
999 euro di quota, da 1.000 a 4.999, da 5.000 a 9.999, oltre i 10.000. Cifre che
aprono le porte a tifosi e partner di livello: pochi giorni fa è entrato con
noi Assiteca, il primo broker assicurativo in Italia. Limite? La maggioranza
rimane a capo della famiglia Lovisa, quindi il tetto di quote cedibili è
attorno al 35%. Ma c’è grande voglia di espandersi e di aprire a investitori
seri e importanti
: maggiori le quote, maggiori i diritti all’interno della
società. Ci tengo a sottolineare che le sottoscrizioni non andranno mai a
toccare un eventuale bilancio negativo. Massima serietà e massima
trasparenza per i tifosi”
.

L’operazione è scattata il 12 dicembre e sarà attiva fino al 15 marzo. Nella prima settimana abbiamo raccolto circa
140.000 euro
, finora da parte di privati e piccoli imprenditori in primis. Il
progetto sta andando bene, creando attenzione e curiosità. Diamo agli
interessati il tempo di capire e vedrete che anche altri seguiranno la nostra
iniziativa. Credo che gennaio sarà il mese in cui ‘Pordenone 2020’ decollerà
definitivamente”
.

E non c’è piattaforma pubblicitaria più efficace dei
social network, dove il piccolo Pordenone gioca da leader di mercato. “Il nostro percorso
di crescita è costante, sia sul piano sportivo che gestionale. Il lavoro che
stanno facendo sui social Michelin, Orgnacco e l’ufficio marketing è fantastico:
-Ma cosa fate tutto il giorno davanti al pc?!-, domando sempre. E poi se ne
escono con trovate come quella di Babbo Natale, che strappano qualche risata e
vanno a toccare le corde giuste. Questo crea visibilità e simpatia, però poi ci
vuole tutta l’organizzazione societaria di cui disponiamo”
.

Alle origini del fenomeno virale del Pordenone ci sono gli ottavi di Coppa
Italia contro l’Inter
, poco più di un anno fa. Una vetrina nazionale unica, per
una squadra di Serie C: ve lo ricordate l’hashtag #maistatiinb? “Quella era
stata
la partita, ricorda il presidente davanti a un caffè. E siamo andati veramente vicini all’impresa: il palo di
Magnaghi, il penalty di Vecino. Perilli l’ha intuito, ma il centrocampista l’ha
alzata quel tanto che è bastato, sopra la mano del portiere. Sarebbe stato il rigore della
qualificazione
. Chissà cosa sarebbe successo se fossimo passati. Di nuovo lì,
contro il Milan. Giocarla al Bottecchia? Sarebbe stata una bolgia, ma non tiene
25.000 persone. E poi vuoi mettere il brivido di San Siro…”
.

Sfruttando l’Inter, studiando la Juve: vi dice qualcosa il nuovo stemma
neroverde? “Tutte le idee che funzionano vanno analizzate ed eventualmente
imitate. È chiaro che la Juventus è un modello straordinario, capace di vincere
anche quando non aveva i migliori giocatori proprio perché al top sotto il
profilo gestionale”
. Il Pordenone di Lovisa parte da qui. Prima viene la
società e poi tutto il resto, questa è la lezione da imparare
: noi vogliamo
essere una struttura organizzata che interpretando il calcio in maniera
simpatica raggiunge obiettivi sportivi importanti”
.

Fino a dove? “Il più in alto possibile. Quest’anno siamo al top della nostra
storia, in testa al campionato alla fine del girone d’andata”
. Per il Pordenone
di Tesser 37 punti in 19 giornate, a +7 sulle inseguitrici nel Girone B di Serie C. “Un buon margine,
ma siamo consapevoli che le altre si rafforzeranno: da gennaio sarà battaglia
ogni domenica. La Serie B un punto di arrivo? Mai accontentarsi, con l’ambizione
che abbiamo noi
. Io credo che l’organizzazione del Pordenone Calcio, dal
marketing allo staff sanitario, sia già da Serie A. Certo resta ancora molto da
fare, a partire dagli impianti. Un passo alla volta, obiettivi sempre ben
precisi: il primo è la B, poi penseremo al successivo”
.

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Alla radice dei successi della prima squadra, c’è un settore giovanile di
altissimo livello
. “Il nostro fiore all’occhiello. Oggi si stanno vedendo i
frutti di un percorso che parte da lontano: nell’annata 2018/2019 abbiamo
ceduto 12 giocatori in Serie A e vi dico già in anteprima che a gennaio ne
venderemo altri due a dei top club. Credo che siano numeri eccezionali per la
nostra categoria”
. Con il Pordenone Under 17 che quest’anno si è laureato Campione
d’Italia di Serie C
.

“Nel lontano 2008 mi dicevano: -Si ricordi,
Lovisa, che per avere i primi risultati dal vivaio servono almeno 7-8 anni-. Finalmente
ci siamo, con grande soddisfazione: abbiamo 17 affiliazioni nel Triveneto,
quasi 5.000 bambini e una reputazione ormai consolidata. Vogliamo crescere ancora, senza cambiare la
base su cui poggiamo: Serie B sì, ma sempre più investimenti nel settore
giovanile
.

Fuori la nebbia è fitta, ma negli uffici neroverdi l’aria che si respira è
fresca e di festa. “Ecco un paio di prosecchi anche per voi”, si congeda gioviale
Lovisa, da vero friulano. “Auguri a tutti!”. Per l’anno che verrà e soprattutto
per quello dopo ancora: a Pordenone si aspetta già il 2020.

Francesco Gottardi

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