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La nuova Serie B: il Pisa, tra voglia di riscatto e identità internazionale

Le aspettative per la Serie B 2022/2023 (leggi qui il calendario completo) sono altissime: il nuovo campionato, che comincerà il prossimo 12 agosto con Parma-Bari, è definito da molti come una “A2”. Tra le retrocesse di lusso dalla Serie A e le grandi piazze arrivate alla ribalta dalla Serie C sarà un torneo senza esclusione di colpi. Sfumata la Serie A la scorsa stagione solamente alla finale playoff, dopo aver trascorso metà campionato in testa, il Pisa ha cambiato pelle, ma non obiettivi.

 

 

La stagione 2021-22 del Pisa

La scorsa stagione per il Pisa è stata un ottovolante di emozioni. Partita con alle spalle due salvezze tranquille conquistate, la squadra nerazzurra ha trascorso ben quindici giornate in testa alla classifica, laureandosi campione d’inverno, per poi non conquistare la promozione in Serie A (quinta squadra della storia a riuscirsi nell’era della Serie B a tre punti per vittoria). Dopo aver concluso il campionato al terzo posto, la promozione per i toscani è sfumata all’ultimo atto, perdendo la finale playoff contro il Monza

L’allenatore: Rolando Maran

 Dopo quattro stagioni, il Pisa ha cambiato allenatore. Salutato Luca D’Angelo dopo una promozione in Serie B, due salvezze e una Serie A sfiorata, la scelta della dirigenza nerazzurra è caduta su Rolando Maran. 59 anni, l’allenatore nativo di Trento, dopo dieci anni di Serie A, trascorsi tra Catania, Chievo, Cagliari e Genoa (squadre, le ultime due, che incontrerà in questo campionato), ha accettato di tornare in Serie B. Curiosità? La sua ultima partita in cadetteria fu, proprio come per il Pisa, una finale playoff persa, alla guida del Varese, contro la Sampdoria. Tanta voglia, quindi, sia per Maran che per il Pisa, di riprendersi qualcosa che è sfuggito proprio all’ultimo.

La stella: Ernesto Torregrossa

 

 

Con un cognome così, era impossibile che la città nota al mondo per la sua torre non fosse nel suo destino. Torregrossa è arrivato per la prima volta a Pisa lo scorso gennaio, assieme a Puscas, per completare un pacchetto offensivo già formato da LuccaSibilliMasucciMarsuraCohen. Maglia numero 10 sulle spalle, l’attaccante classe 1992 ha segnato 8 gol in 21 partite, tra campionato e playoff, compreso quello dell’illusorio 1-0 dopo pochi secondi nella finale playoff contro il Monza. Terminato il prestito, Torregrossa è tornato a Pisa nella sessione estiva di mercato, con il compito di tornare a guidare un attacco rinnovato.

Come giocherà il Pisa

Dopo avere giocato per tutta l’era D’Angelo con il 4-3-1-2 come modulo di riferimento, il Pisa è pronto a cambiare. Nel corso del precampionato, oltre che nell‘esordio (perdente) in Coppa Italia contro il Brescia, Maran ha schierato la sua squadra con il modulo noto come “albero di natale”: 4-3-2-1.

Le novità del calciomercato

Nel corso della sessione estiva di calciomercato, il Pisa ha dovuto salutare molti dei protagonisti della scorsa stagione. A partire dai mancati riscatti di Benali Puscas, tornati rispettivamente al Crotone e al Reading, i nerazzurri hanno visto partire Leverbe, passato alla Sampdoria, Birindelli, al Monza, e Lorenzo Lucca, primo calciatore italiano nella storia dell’Ajax. Oltre ad avere già salutato, seppur non ancora ufficialmente, il capitano, Robert Gucher.

 Per quanto riguarda il mercato in entrata, invece, il Pisa ha già fatto molti movimenti, soprattutto dall’estero. Oltre a Canestrelli, difensore arrivato in prestito dall’Empoli, la società nerazzurra ha portato a Pisa  Jureskin, primo croato della propria storia, e il giovane guineano Cissè dall’Atalanta. La società toscana, inoltre, ha condotto due operazioni con grandi club europei: dal Porto è arrivato in nerazzurro in prestito, con diritto/obbligo di riscatto al verificarsi di certe condizioni, il terzino Esteves, e dal Galatasaray Olimpiu Morutan, trequartista,  secondo acquisto rumeno di quest’estate, dopo Rus, acquistato dal Fehervar. Acquisti che aumentano il roster di nazioni presenti nello spogliatoio del Pisa: dieci, dall’Israele all’Islanda, arrivando al Brasile.

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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