Il primo fu Francesco Totti (anzi Panenka, ma noi italiani abbiamo la memoria breve), in quella storica semifinale europea in casa dell'Olanda nel 2000. Lo seguì Andrea Pirlo nel 2012, sempre agli shootout di una manifestazione continentale. L'Inghilterra ai quarti, Joe Hart che fa la fine di Van der Sar. Cucchiaio d'argento, per come andranno a finire entrambe le competizioni per gli Azzurri.
E un gesto tecnico che è genio e sregolatezza, la palla che fluttua beffarda verso la porta gelando il sangue di chi sta guardando. Attimi di suspence che, comunque vada, rimangono impressi nella memoria. Se entra sei un dio, se il portiere non ci casca sei un pollo. Semplice. Lo sa bene anche Andrea Pinamonti, quando al 38' di Italia-Polonia, ottavi di finale del Mondiale Under 20 che fin qui l'ha visto protagonista, si trova a calciare un penalty per gli Azzurrini.
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Saranno i balletti sulla linea di porta del numero uno Majecki, sarà il ricordo dei campioni del passato. Fatto sta che l'attaccante di proprietà dell'Inter (27 presenze e 5 gol in prestito al Frosinone nella stagione appena conclusa) non ci pensa due volte e tenta lo scavetto. A vent'anni appena compiuti, fegato non da poco. Parabola perfetta, il portiere si tuffa, Italia in vantaggio. E la storia continua…
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