Così lontani, così vicini. Stesso ruolo in carriera, anche se interpretato in modi diversi, e stesso filo conduttore che li ha portati, in tempi differenti, a vivere la passione del popolo palermitano. Corini e Liverani, saranno a pochi metri di distanza domani allo stadio Renzo Barbera, quando si ritroveranno seduti l’uno sulla panchina del Palermo e l’altro su quella del Cagliari.
Corini e Liverani sono due calciatori che hanno segnato un’epoca del Palermo, quella di Maurizio Zamparini. Fabio pieno di grinta e determinazione, Eugenio più fantasista ed elegante. Nonostante dalle parti del Barbera siano passati tanti campioni, nel loro ruolo, in rosanero, è difficile trovarne di migliori. Corini arrivò dal Chievo nella stagione 2003-2004, in cambio dei prestiti di Morrone e Santana (ora nello staff tecnico dell’allenatore bresciano) più un conguaglio economico. Aveva 33 anni. Un anno dopo arrivò la qualificazione in Coppa Uefa e, nell’ultima stagione, diventò di capocannoniere della squadra con 10 gol. Capitano e uomo spogliatoio: in una parola sola, leader.
Due anni dopo l’addio di Corini, dalla Fiorentina, arrivò Liverani: le chiavi del centrocampo affidate ancora un over 30. Di Roma, arrivato tra lo scetticismo generale, lui che era stato già a Palermo nel settore giovanile e che era stato scartato per qualche chilo di troppo. Parabole lente, cadenzate, ma precise che fecero innamorare tutti i tifosi del Palermo. Quella squadra sfiorò la qualificazione in Champions, ma soprattutto giocò la finale di Coppa Italia nel 2011. “Ho ricordi straordinari di Palermo, abbiamo portato 40.000 persone allo stadio – ha detto emozionato Liverani in conferenza stampa, alla vigilia del match. “Abbiamo perso purtroppo, ma il ricordo di vedere metà Olimpico rosanero è stato per loro e per noi tutti un qualcosa di indimenticabile e difficile da ripetere”.
L’angolo dei ricordi, si è aperto in sala stampa anche per Corini: “Ci siamo affrontati tante volte in campo e abbiamo giocato entrambi nel Palermo in periodi diversi, quando abbiamo giocato noi sono stati gli anni migliori della storia rosanero”. Rispetto, anzitutto, perché domani in fondo entrambi saranno a “casa”.
Il presente è da avversari in panchina ed entrambi, domani, avranno l’obbligo di vincere. Corini per ritrovare quella vittoria che in casa manca dal 5 novembre, Liverani per dare continuità al successo contro il Perugia che ha interrotto una serie di sette partite senza i 3 punti. Sarà la quarta sfida tra i due e il bilancio sorride a Corini, avanti 2-1 e vincitore dell’ultimo precedente, l’unico disputato in Serie A. Domani sarà l’atto quarto, stavolta in un teatro che conoscono bene entrambi.
A cura di Manuele Nasca
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