Interviste e Storie

La signora Alice, la nonna juventina che ha emozionato i social: “Il mio sogno”

Nonna Alice in tribuna all’Allianz

“Nonna Alice ti aspettiamo a Torino per la tua prima volta all’Allianz Stadium”. “È stato un sogno che si è realizzato”.

Natale è appena passato, nonna Alice e sua nipote Elisa hanno appena finito il pranzo in famiglia. “Pronto? Eccoci”. Una fede generazionale, quella bianconera, in comune. Sono juventina da sempre e lo sarò fino alla morte. Si capisce cosa intendo, vero?, la prima presentazione.

Erano i primi giorni di dicembre quando l’invito arriva a casa. Poi la visita all’Allianz e un video diventato virale che ha emozionato i tifosi di tutta Italia. Ci sono i numeri: un profilo di una signora di 84 anni da 36.5mila follower e un video da 6 milioni di visualizzazioni.

C’è, soprattutto, una storia di vita. C’è il legame unico con una squadra, la passione per uno sport, i ricordi di una vita che si legano a due colori. C’è la bellezza delle prime volte, perché quelle non smettono mai di stupire, anche quando hai più di ottant’anni.

C’è la commozione negli occhi di una nonna d’Italia e il suo amore incondizionato e genuino per la Juventus. Un amore… da nonna.

Storia di un grande amore

Famiglia, televisione, colori preferiti? No, la fede di Nonna Alice nasce in modo diverso: “Al lavoro”. In che senso? “Erano tutti milanisti, io ho deciso di essere diversa”. Anni e anni di partite, tanti giocatori passati: “La Juve a cui sono più legata è quella di Del Piero e Conte, come mi divertivo… Sono andata a vederla tante volte al ‘delle Alpi’”. La 10 sulle spalle, una linguaccia e la fascia al braccio: è Alex l’idolo di sempre. “È il mio angelo custode. Quando andava in campo ero sicura che segnasse. L’ho incontrato dal vivo all’Allianz. Ci siamo abbracciati, che emozione”.

Da padre in figlio. O meglio, da nonna a nipote: “Le ho trasmesso questa passione. È lei che ha creato il mio profilo Instagram. È tutta opera di Elisa eh, io a volte mi imbarazzo anche”. Già, il profilo. Ma com’è nato? “Ho iniziato a mettere qualche video sulla mia pagina”, interviene Elisa. “Piacevano troppo ai miei amici. Un giorno ho deciso di aprirne una solo per lei. In poco tempo è cresciuto in modo esponenziale”. Si passa dai video in cui incita il suo beniamino Vlahovic al coro “Juve sei l’amore della mia vita”, o anche “i riti prepartita. Le vede sempre in sala e solo con me, non deve entrare nessun altro in casa”. E poi le scaramanzie: “Nei periodi negativi usa sale e peperoncini”.

Nonna Alice con Del Piero

“Nonna Alice, ti aspettiamo”

Già in passato mi avevano invitata, ma abitando lontano non era semplice”. Il periodo natalizio si avvicina, un pacco arriva a Mantova: “Un nuovo invito in occasione della campagna natalizia ‘Juventus è… present for you’. Ci hanno mandato a casa due maglioni e una lettera”. “Nonna Alice ti aspettiamo a Torino per la tua prima volta all’Allianz Stadium”. Nella voce si legano ancora gioia e incredulità. Come in quella di un bambino davanti a un regalo. Un regalo di Natale, un regalo desiderato forse da tutta la vita.

Nonna si è messa a piangere, sia quando ha visto l’invito sia davanti all’Allianz”, ricorda Elisa. La mente torna a quel 7 dicembre, il giorno di Juventus-Bologna. La notte prima passata insonne e l’inno della Juve “come colonna sonora del viaggio in macchina. La metto spesso anche in casa e la canto”. Poi l’arrivo all’Allianz Stadium. Le lacrime sul viso e le braccia aperte, quasi ad abbracciare il campo e l’intero mondo bianconero: “Ci torniamo presto Elisa”.

Nonna Alice con Vlahovic

L’abbraccio con Vlahovic e il bacio di Yildiz: “Come nipoti”

Una volta che si è seduta è stato quasi impossibile smuoverla, era ipnotizzata sul campo. Durante la partita abbiamo dovuto invitarla con insistenza ad alzarsi per una sorpresa”. Quale? Conoscere il suo idolo: “Incontrare Del Piero è stata un’esperienza incredibile”. Senza parole. Finita la partita, l’incontro con i giocatori. Il bacio di Yildiz, il “la conosco, ho visto i suoi video” di Cambiaso, e i “tornate a vincere” ripetuto a tutti: “Come se fossero tutti suoi nipoti, sono stati dolcissimi con lei”. L’ultimo a uscire il “suo” Vlahovic: “Scusa se oggi non ho segnato oggi nonna Alice”. “Lo farai alla prossima”. Promessa mantenuta e gol al City.

“Torneremo presto, magari in primavera quando farà più caldo, ci sarà anche il compleanno di nonna”. Alla prossima, con un nuovo regalo. Nel frattempo, la sedia in sala è già pronta per le prossime partite. Una maglia della Juve, la solita passione, un ricordo in più da custodire e quel legame che durerà… fino alla fine.

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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