Lucca, Thauvin e Sanchez, Udinese (Imago)
Il caso Lucca è soltanto l’ultimo della lista, ma in passato sono stati tanti gli episodi di litigi per un calcio di rigore
È stato un friday night di Serie A particolare quello tra Lecce e Udinese, in particolar modo per due episodi avvenuti nel giro di pochi minuti. Prima l’arbitro Bonacina ha concesso un rigore molto dubbio ai friulani, poi è andato in scena un siparietto che ha messo in qualche modo in ridicolo gli ospiti.
Thauvin, rigorista designato, si è piazzato sul dischetto pronto per battere il rigore quando è arrivato Lucca, che ha preso il pallone non volendolo lasciare più. Diversi compagni hanno provato a intervenire agendo da intermediari ma non sono riusciti a convincerlo, al punto che l’arbitro ha adrrittura ammonito l’attaccante per perdita di tempo.
Dopo più di un minuto capitan Thauvin si è allontanato pur nolente, permettendo la realizzazione del rigore e la conseguente esultanza in solitaria del numero 17.
I giocatori bianconeri sono addirittura arrivati a strattonare Lucca per la maglia, rendendo l’episodio forse il più eclatante di sempre; non l’unico però, perché nel recente passato si ricordano diverse liti “da rigore”.
Non bisogna andare molto lontani per rivivere altri casi come questo, dato che quest’anno in Serie A era già capitato due volte. Il più recente, a ottobre durante Fiorentina-Milan, ha visto come protagonisti Theo, Abraham e Tomori, con Pulisic nei panni di sfortunata comparsa. Due i calci di rigore assegnati ai rossoneri, ma paradossalmente allo statunitense – primo rigorista – non ne è stato lasciato nemmeno uno. Nel primo Theo Hernandez si è piazzato subito sul dischetto, mentre per quanto riguarda il secondo addirittura Tomori ha deciso di muoversi prima di tutti per prendere il pallone e consegnarlo all’amico Abraham. Risultato? Entrambi i rigori sbagliati, partita persa e Fonseca su tutte le furie.
Sempre al Franchi, ma qualche settimana prima, hanno avuto un battibecco anche Gudmundsson e Kean. Era la gara del debutto dell’islandese, che è entrato dalla panchina e subito ha conquistato e realizzato un calcio di rigore. Negli istanti finali è stato poi assegnato un altro penalty, con Kean che avrebbe voluto prendere il pallone; l’ex Genoa però non ha ceduto, e alla fine ha calciato e segnato il gol vittoria davanti allo sguardo non troppo contento dell’attaccante italiano.
Sempre Serie A, ma andando un po’ più a ritroso: nella lista non poteva mancare Mario Balotelli. L’attaccante ha dato vita a un siparietto simile ai tempi dell’Inter, durante una sfida contro il Palermo, provando a “rubare” un rigore che spettava a Samuel Eto’o. Ci ha dovuto pensare capitan Zanetti a ristabilire le gerarchie, allontanando SuperMario.
Non pensate però che queste cose succedono solo in Italia, perché anche i campionati esteri sono ricchi di episodi del genere. In particolare, è più facile che questo accada in spogliatoi ricchi di superstar, in cui in tanti pensano più a sé stessi che alla squadra. Lo sanno bene a Parigi, dove per un rigore hanno litigato Cavani e Neymar, o a Londra sponda Chelsea, dove invece Palmer, Madueke e Jackson hanno avuto spesso problemi.
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