A quasi un mese dall’avvio della nuova stagione, possiamo dirlo: Piotr Zielinski è tornato. Dopo un’annata deludente all’arrivo di Luciano Spalletti, il polacco si è ripreso la scena in azzurro e l’ha fatto ancora di più questa sera contro il Liverpool.
La vittoria azzurra passa dai suoi piedi: prima il gol su rigore in apertura di match, dopo appena 5’ – è il gol più veloce nella storia del Napoli nelle coppe europee – poi sempre in avvio ma di ripresa, quando è bravo a superare Alisson dopo una grande parata del brasiliano. La notte di Zielu è tutta lì? No, anzi: esattamente come in campionato, anche in Champions sa mettersi a disposizione per i compagni mandando loro in gol. È il caso del gol di Anguissa, quando al compagno di reparto serve un cioccolatino che il camerunese deve solo scartare per mandare in rete.
Il ritorno al 4-3-3 è stato la miccia giusta per Zielinski, ma non è solo questione di numeri. In estate avrebbe potuto scegliere per la cessione, il Napoli non avrebbe chiuso le porte, ma lui ha detto no ai soldi e alle ambizioni Premier League del West Ham. «Resto qua e dimostro chi sono» ha detto e si è detto Piotr, rinforzando il legame con l’azzurro che va avanti ormai da tante stagioni.
La storia sarebbe stata diversa, però, se in quell’estate del 2016 avesse avuto la meglio Klopp: l’allenatore tedesco l’avrebbe portato molto volentieri nel suo primo Liverpool, ma l’affare con l’Udinese si bloccò e il club di De Laurentiis ebbe la meglio. Ieri sera in conferenza, però, Jurgen lo aveva detto: “Sono andati via tanti campioni ma ne è rimasto uno come Zielinski attorno a cui Spalletti può costruire la nuova squadra”. Buon profeta, perfetto intenditore. E Piotr ha ringraziato a suo modo: due gol, un assist, tre punti nel girone per cominciare al meglio la nuova Champions.
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