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Napoli, la risolve Kvara: Verona rimontato al Maradona

Il Napoli vince in rimonta, negli ultimi minuti, in perfetto stile Mazzarri. Al Verona ci pensa ancora Kvaratskhelia, con una delle sue perle. È il georgiano l’unico che crea pensieri alla difesa di Marco Baroni nell’arco di un match cominciato solo al minuto 70 dagli azzurri.

 

Poche le occasioni da gol, al Maradona erano tutti pronti a scommettere sul secondo 0-0 di fila dopo quello arrivato contro la Lazio all’Olimpico. A dare una scossa, però, ci ha pensato il Verona: da calcio piazzato, Mazzocchi si perde sulla marcatura di Diego Coppola, che segna la sua primissima rete in Serie A. Lo stadio non emette un fiato, non ci sono i tifosi del Verona a esultare con Coppola e compagni, ma solo napoletani rimasti in silenzio e che, dopo aver incoraggiato gli azzurri, ricominciano a cantare solo “meritiamo di più”.

 

Lindstrøm e Ngonge la riaprono, il destro di Kvara la chiude

Mazzarri ha cercato nuova linfa da Lindstrøm e Ngonge, entrati in campo già 10 minuti prima del vantaggio veronese. E la risposta dei nuovi, di chi non aveva ancora convinto i tifosi e di chi ancora deve farsi conoscere, non ha tardato troppo ad arrivare. Il danese è decisivo, da trequartista, il giorno dopo essere stato promosso da Aurelio De Laurentiis nel ruolo di esterno destro: entra in area e serve il pallone giusto all’ex Verona. Lo stadio torna a gridare per il nome di Ngonge, ma la sua prima gioia in azzurro è rimandata: deviazione e autorete di Dawidowicz.

 

Ma a chiuderla è un destro magico di Kvaratskhelia, che conferma una statistica: ogni volta che va segno, il georgiano decide le partite. Con Mazzarri in panchina lo ha fatto contro Cagliari e Atalanta, gare vinte come oggi per 2-1. Ha inciso anche nella partita d’andata contro la squadra di Baroni, in quel caso con una doppietta. Forse una delle cose che è mancata al Napoli di quest’anno è proprio la magia di Kvara, che oggi ritrova il gol che mancava da un mese e mezzo.

Lorenzo Gentile

Classe 1996, nato a Napoli con il desiderio di girare il mondo, stadio dopo stadio, cresciuto con il sogno di commentare le partite più strane, più ricche e magari anche quelle più grandi. Oltre alla telecronaca, adoro il mondo segreto e misterioso del calciomercato. Lascerei il giornalismo solo per allenare in prima persona, forse. Mi sento un leader gentile (di cognome e di fatto, come dico sempre) ma sempre carico di passione e voglia di migliorarsi

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