Alla vigilia della partita di Serie A tra Spezia e Napoli, Luciano Spalletti, allenatore degli azzurri, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara. Tanti i temi toccati dall’allenatore, dalle insidie del match all’assenza dei tifosi.
Luciano Spalletti ha esordito presentando la partita contro lo Spezia e le possibili insidie della gara: “La partita-trappola esiste se continuiamo a parlare di vittorie facili. Proiettandoci già a un finale scoppiettante. Allo Spezia interessano punti salvezza che merita anche per la storia del club. Dobbiamo concentrarci su una partita importantissima: sarà complicata in un campo complicato. Solo l’attenzione e la dedizione ci permetteranno di sfruttare l’occasione che abbiamo. Per noi ci sono sempre tre punti in palio e sono punti importantissimi”.
Sulle dimensioni del campo di La Spezia, più piccolo di quello del Maradona, Spalletti ha risposto così: “Siamo fortunati, abbiamo uno dei campi di allenamento un po’ più stretto, siamo già abituati. Non è un alibi per non fare la nostra gara”.
Proseguendo, l’allenatore degli azzurri ha parlato dei punti di forza della squadra allenata da Gotti: “Lo Spezia sa come stare in campo, sono bravi a palleggiare, hanno calciatori tecnici e rapidi. Dobbiamo fare la partita e allo stesso tempo fare attenzione. Mi auguro di vedere Gotti in panchina, nonostante il problema che ha: è uno che merita, che ha passione”.
Spalletti ha parlato dei tifosi del Napoli, che saranno assenti nella trasferta di La Spezia per via delle restrizioni arrivate lo scorso 14 gennaio: “Il contatto con i tifosi c’è sempre, quotidianamente riceviamo affetto e amore da loro. Allenamenti aperti? Serve attenzione, ci sono regole a cui attenersi, strutture necessarie. Quando abbiamo potuto farlo al Maradona lo abbiamo fatto. Questa settimana abbiamo pensato di tornare al Maradona durante la settimana per regalare minuti a quelli che giocano meno. Anche loro hanno bisogno dell’affetto dei tifosi e di minuti. Vogliamo stare con i nostri tifosi e loro vogliono stare con noi. Senza mollare un centimetro. I calciatori in campo hanno sempre un occhio all’allenatore e uno ai tifosi. Se avessimo i tifosi con noi a La Spezia saremmo più forti”.
Parlando del cammino del Napoli intrapreso fin qui, Spalletti ha guardato anche al futuro: “Quando si diceva che gennaio sarebbe stato difficile, la nostra attenzione è stata solo sulla possibilità di allenarci bene. Abbiamo pensato solo a quello. Se ci guardiamo indietro, troviamo tante cose che poi non si sono concretizzate. Si diceva in estate che noi non avremmo potuto fare questo percorso importante. Poi invece ci sono stati risultati completamente diversi da quelli che pensavamo. Oggi siamo nella stessa situazione della scorsa estate: pensiamo che tutto sia scontato, che gli altri non possano fare il nostro percorso, ma una delle nostre avversarie non può fare quello che abbiamo fatto noi? A noi resta l’obbligo di continuare a fare risultati per evitare rimonte e difficoltà. Serve consapevolezza: solo i risultati possono scrivere la storia. E dobbiamo continuare a farli. Ci sono squadre forti dietro di noi, in grandissima salute. Anche se c’è un po’ di distanza, se non sei pronto e attento poi rischi di restarci male”.
Sulla formazione del Napoli: “Osimhen migliorerà ancora con il prossimo allenatore che avrà dopo di me. Ha potenzialità e andrà sempre a migliorare, con numeri sempre più importanti. Raspadori? Se lo vedeste in allenamento capireste quanto è incredibile per serietà e qualità che mette ogni volta. Gli allenatori dicono ‘Per me sono tutti uguali’ ma per me non è così. Sono più attratto da quelli che lavorano in un certo modo e si preparano in un certo modo. Tra le difficoltà del mio lavoro c’è il tener fuori calciatori come lui, ma bisogna tener presente tutto e quando lo chiami in causa in partita entra subito nel contesto giusto, come contro la Roma”.
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