Giornata di presentazioni in casa Napoli. Si è tenuta la conferenza stampa di Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone, due degli ultimi nuovi acquisti degli azzurri. Gli attaccanti hanno risposto, per la prima volta da giocatori del Napoli, alle domande dei giornalisti in sala stampa.
Ad aprire la conferenza stampa Giovanni Simeone: “Per me è un onore e una responsabilità sapere che al Napoli ci sono stati tanti argentini, Maradona su tutti. Ho sempre sognato di giocare in questa piazza. Lavorerò per dimostrare, ancora una volta, di che pasta sono fatti gli argentini“. Simeone è arrivato al Napoli dal Verona, dopo aver segnato 17 gol nello scorso campionato: “Ho avuto tante offerte, ma avevo in mente solo il Napoli. Il mio obiettivo era giocare con la maglia del Napoli”.
Napoli è solo l’ennesima tappa dell’avventura del Cholito in Serie A, dopo Genoa, Fiorentina, Cagliari e Verona: “In Italia sono cresciuto, cercherò sempre di migliorarmi. Dimostrerò chi sono e ciò di cui sono capace. A Napoli posso compiere il salto di qualità. Ogni volta che ho giocato da avversario al Maradona ho sentito la pressione di un pubblico che quasi ti ‘mangiava’. Amo la città, il mare, la gente capisce addirittura l’argentino. Mi sento a casa. Ora devo imparare il napoletano, per adesso non lo capisco ma ci proverò”. Per quanto riguarda la posizione in campo, Simeone non esclude una convivenza con Osimhen: “Posso giocare con Osimhen, da unica punta. Lavorerò per essere al top della forma”.
Infine, Simeone ha raccontato il primo impatto con la nuova squadra: “Sono arrivato in un gruppo molto forte, devo assimilare i concetti di gioco di Spalletti. Ho solo una settimana di allenamento nelle gambe. Questa squadra ha qualità. Appena sono arrivato l’unica cosa che volevo era allenarmi, si sta creando la giusta atmosfera. Vincere le prime due partite ha creato entusiasmo. Nell’amichevole con la Juve Stabia è stato splendido avere tanta gente al nostro fianco. C’è voglia di dimostrare e far bene”
Giacomo Raspadori, visibilmente emozionato, ha esordito spiegando: “C’è stata grande volontà da parte mia di iniziare questo percorso. Sentivo che era arrivato il momento di mettermi alla prova e cercare una sfida stimolante. Il Napoli è quello che volevo, il club mi ha fatto sentire importante. Questo ha inciso sulla mia decisione. Per me il Napoli è una opportunità e una responsabilità”.
Nonostante abbia solo 22 anni, Raspadori è da tempo ormai membro della Nazionale, con la quale ha vinto l’Europeo nell’estate del 2021.“Non mi sono confrontato con Mancini per la scelta del Napoli, ma in passato mi ha suggerito di andare in un club che mi consentisse di giocare partite di un livello più competitivo. Invece, i miei compagni di Nazionale al Napoli (Di Lorenzo e Meret) mi hanno chiamato facendomi capire di volermi con loro”.
Sul ruolo preferito, Raspadori ha risposto così: “Agire per vie centrali, sulla trequarti, è la zona di campo dove mi sento di più a mio agio, ma sono a disposizione e pronto a giocare dove servirà alla squadra”. Almeno a livello tattico, infatti, l’attaccante classe 2000 dovrebbe raccogliere l’eredità di Dries Mertens, che ha lasciato il Napoli dopo il mancato rinnovo di contratto. Riguardo ciò, Raspadori si è espresso così: “Negli ultimi due anni è il giocatore che mi ha colpito di più per la capacità di smarcarsi e far gol. Per me è una responsabilità raccogliere la sua eredità. Lavorerò per essere al suo livello” Infine, l’ex Sassuolo ha concluso: “Giocare la Champions League è il sogno di ogni bambino. Sarà un’esperienza cruciale per aumentare il bagaglio di esperienza”.
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