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Napoli, Garcia: “Lazio, vogliamo 9 punti su 9. Girone Champions difficile, sul mercato…”

Due “prendi” e due “porta a casa” i primi impegni di campionato del Napoli contro Frosinone e Sassuolo: gli azzurri dovevano ricominciare da dove arrivano lasciato con Spalletti (da campioni d’Italia) e lo hanno fatto con Rudi Garcia. Due vittorie, prima di scoprire il nuovo, non semplice girone da affrontare in Champions League e prima di incontrare il primo scoglio importante in campionato, la Lazio, arrivata seconda lo scorso anno.

Alla vigilia del match, il secondo allo Stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta, l’allenatore francese ha presentato la sfida, ma ha anche ribadito le ambizioni del club in generali del club.

 

“From Napoli to the Europe”

Tutto, però, partendo da un commento sul sorteggio del girone di Champions“Poteva andar meglio, ma poteva anche andare peggio. Il Real Madrid rimane uno dei più grandi club al mondo, sono contento di affrontarlo per due motivi: il primo è ovviamente perché è una grande squadra; il secondo perché nel 2015/16 portai la Roma agli ottavi di finale ma non mi venne premesso di affrontare direttamente questa doppia sfida”.

E sulle ultime battute di calciomercato“Il mercato non è ancora chiuso, manca ancora qualche ora, ma non credo che ci saranno grossi movimenti in entrata. In uscita lavoriamo per Lozano e Demme, ma attualmente sono ancora due dei nostri giocatori”.

Garcia su Lindstrøm: “Talento eccezionale”

E proprio ripensando al mercato svolto quest’estate, il pensiero va all’ultimo arrivato, l’attaccante esterno danese Jesper Lindstrøm, su cui c’è tanta aspettativa e curiosità. Sono contento dell’arrivo di Jesper, è un talento in più nella nostra rosa – ha esordito su di lui Rudi Garcia. Normalmente è arrivato in virtù dell’uscita di Hirving Lozano, andato via per riflessioni fatte sia sul piano sportivo che sul piano economico. Sportivamente Lozano è un giocatore che mi piace tantissimo, ma bisognava guardare tutti gli aspetti riguardanti lui. Quindi abbiamo dovuto prendere una decisione, sono contento che al posto suo arrivi un giocatore come Jesper che ha dimostrato un talento eccezionale lo scorso anno, forse l’avete visto da vicino”.

 

È fortissimo – prosegue – ma arriva in una squadra già fortissima, con giocatori fortissimi. Io rispetto chi è già presente da tempo in questo gruppo, non solo i nuovi acquisti… Ergo domani Jesper partirà dalla panchina, poi vediamo se nell’arco della stagione riuscirà a mettere in mostra il talento che abbiamo visto in lui. Può giocare in tutti i ruoli dell’attacco, soprattutto sulle fasce, ma anche a centrocampo.

Garcia: “Lobotka gioca meno? Cerco di fare il mio calcio. Su Natan e Kvara…”

Arrivando alla Lazio, prossimo scoglio del Napoli e ultimo prima della sosta nazionali dove scopriremo per la prima volta Luciano Spalletti in veste di ct della Nazionale, Rudi Garcia ha spiegato l’importanza dei tre punti che intendono conquistare: “Aver fatto sei punti su sei è ottimo, ma farne nove su nove è meglio. Dobbiamo farcela, è il nostro obiettivo. Quando hai un campionato da tre punti a vittoria, vincere le prime tre partite di campionato in fila ti mette già in una buona posizione in classifica rispetto alle avversarie dirette e la Lazio è una di queste”.

 

A chiudere, poi, le domande sui singoli, come Lobotka, perno imprescindibile del centrocampo azzurro. “Gioca meno palloni di come usava fare in passato? Non so, io propongo la mia idea di calcio. Vi dico la mia: una squadra che si appoggia troppo a un giocatore, che sia l’attaccante che segna molti gol, o il playmaker che gioca tanti palloni, è una squadra in costante pericolo perché basta ostacolare quel giocatore per mettere tutti in difficoltà. Il mio Napoli, per fortuna, ha rosa pienissima di questi grandi giocatori, quindi non ho questo problema… Mi andrà bene vedere Lobotka toccare meno palloni del solito, se i suoi compagni compenseranno questo fattore con la loro qualità”.

Kvara sta ancor meglio rispetto alle ultime settimane – termina Rudi Garcia – vedremo se partirà ancora dalla panchina o dal primo minuto, non diamo informazioni agli avversari (ride, ndr). Natan? Deve ancora imparare tante cose, sta crescendo, direi che è in fase di sviluppo. Anche lui avrà il suo momento“.

Raffaele Caruso

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