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Napoli, Conte porta a Monza anche gli infortunati

Antonio Conte, allenatore Napoli (IMAGO)

Ormai è una lotta a due: Inter e Napoli. Ogni partita è decisiva, anche se giochi contro l’ultima in classifica. Antonio Conte lo sa bene. I singoli dettagli possono far la differenza. Per questo motivo l’allenatore degli azzurri ha voluto a Monza il gruppo al completo.

Antonio Conte ha infatti deciso di portare in Lombardia tutti i suoi giocatori, compresi gli infortunati. Diverse le assenze nella squadra per la sfida alla formazione di Alessandro Nesta. Prima lo stop di Alessandro Buongiorno, per una tendinopatia dell’adduttore lungo della coscia destra.

Poi quello di Juan Jesus, ben più grave: lesione distrattiva del muscolo semimembranoso della coscia destra. Problema fisico che ha quindi tolto due centrali all’allenatore.

Un problema che lo terrà fuori per il resto della stagione. Infine, l’infortunio di David Neres che ha accusato un risentimento muscolare. Le condizioni dell’esterno saranno valutate nei prossimi giorni per capire l’entità e i tempi di recupero.

Nel frattempo, però, Antonio Conte ha voluto compattare il gruppo in vista del finale di stagione. Tutti a Monza, infortunati compresi.

Napoli, a Monza tutta la squadra

Una scelta, quella di Conte, che certifica l’importanza della sfida contro il Monza e, più in generale, del momento della squadra. Il distacco dall’Inter è di tre punti. Una vittoria significherebbe arrivare a pari punti con i nerazzurri, in attesa della sfida di Bologna.

Avremo l’opportunità di avvicinarci a un traguardo prestigioso e non preventivabile da inizio anno. Sappiamo benissimo che siamo lì e daremo fastidio fino alla fine. Dobbiamo continuare ad alimentare il sogno dei tifosi. Noi ci siamo e dobbiamo continuare ad alimentare questo sogno con tutte le nostre forze. Fino alla fine ci saranno ancora tanti ostacoli da superare e dobbiamo fare come adesso, non aggrappandoci a nessun alibi e fare con quello che abbiamo il massimo“, il messaggio lanciato dall’allenatore alla vigilia.

 

 

 

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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