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Il “pirata” Muriqi ha trovato il tesoro a Maiorca: 8 gol in 14 giornate in Liga

Dopo due stagioni alla Lazio con molte più ombre che luci, oscurato da Ciro Immobile, lo scorso gennaio il “pirata” Muriqi si è rimesso in mare, fino a sbarcare nell’isola di Maiorca, dove ha trovato il tesoro. Anzi, sarebbe più corretto dire che il Maiorca ha trovato nel pirata Muriqi un tesoro. L’attaccante kosovaro, alla sua seconda stagione nelle Isole Baleari, sta trovando una quantità di rendimento impressionante: 8 gol dopo 14 giornate in Liga, secondo solamente alla scarpa d’oro Lewandowski. A impressionare ancora di più, è la media gol: uno ogni 130 minuti. Nelle ultime 5 partite, Muriqi è sempre andato a segno: la miglior striscia di reti consecutive attiva nei top 5 campionati europei. L’ultima vittima del pirata? L’Atletico di Simeone, battuto 1-0 grazie a una sua rete, così come successe la scorsa stagione. 

Muriqi idolo a Maiorca: 5 gol segnati nelle ultime 5, migliore striscia in Europa

Arrivato a Maiorca in prestito lo scorso mercato invernale, per poi essere acquistato a titolo definitivo quest’estate (qui tutte le cifre), in totale Muriqi ha segnato 13 gol in 29 presenze totali, oltre a 4 assist. Un confronto impressionante, se confrontato con i numeri dello stesso giocatore con la Lazio, dove in 49 partite giocate ha segnato 2 gol, servendo 2 assist. L’attaccante kosovaro sta vivendo un momento di grazia: nelle ultime 5 partite di campionato è sempre andato a segno, meglio di chiunque altro nei top 5 campionati europei al momento. Il record stagionale, al momento, lo detiene Haaland, con 7 giornate a segno di fila, in Premier League.

“Pirata? No, cannibale!”

Del Maiorca di Aguirre, decimo in campionato con 19 punti, Muriqi è idolo dei tifosi, nonostante l’attaccante non si ritenga tale, come dichiarato a Onda Cero: “Non credo di essere un idolo: sono a Maiorca solo da sette mesi, però spero di chiudere qui la mia carriera e di diventare un idolo”. Intanto, a Son Moix si godono il loro numero 7, che non sarà bello a vedersi, come ha detto lo stesso allenatore e confermato dal giocatore: “Aguirre ha ragione, non sono molto bello, mia moglie non ci vede bene”, ma finchè segna…

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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