Di padre in figlio, in tutto e per tutto. La storia di Mattia Valoti e il pallone nasce più o meno in culla. Il padre Aladino infatti è stato prima calciatore e poi dirigente. Questione di famiglia. Mattia lo ha sempre seguito e ammirato, fin da piccolo. Quando si dice crescere a pane e pallone. “Da piccolo anche le macchinine venivano trasformate in una formazione di undici giocatori per simulare le partite”. Destino.
Seguire l’esempio di suo padre è sempre stato un obiettivo ma anche una responsabilità. Aladino lo ha appoggiato, stimolato e incoraggiato ma sempre da lontano. “Non sono mai entrato nel merito delle sue scelte”. Esempio. Anche se i consigli sono stati tanti e spesso preziosi. “Mi ha sempre spinto a dare di più”. Parole sue, pronunciate con riconoscenza e gratitudine. Ma con la testa di chi vuole conquistarsi tutto da solo.
Valoti in carriera ha girato tanto. Spalle larghe e sempre pronto a mettersi in gioco. “Voglio solo trovare spazio e dimostrare il mio valore”. Idee chiare. Albinoleffe, Milan, Verona poi Spal e ora Monza. Con Mandorlini ha esordito in Serie A all’Olimpico contro la Roma. Mica male. Prima spunta fatta alla voce “sogni realizzati”. La seconda arriverà 3 mesi più tardi. Assist per Toni e primo gol in A al Bentegodi, lo stadio che per due anni, dal 1994 al 1996, fu la casa anche di suo padre. Incroci del destino, manco a dirlo.
Oggi Mattia è il dieci del Monza di Stroppa e nell’ultimo mese ha sempre messo la sua firma sulle partite: Sei gol nelle ultime 6. Numeri da attaccante puro, per lui che invece é un 8 e un 10 contemporaneamente. Elegante, concreto e decisivo, soprattutto dal 2022 in poi. E pensare che prima ne aveva fatto solo uno in campionato. Ora ha ingranato ed é pronto a guidare un Monza che é sempre più suo.
Gli obiettivi da qui a maggio sono due. Il primo è ottenere la promozione, il secondo quello di superare il record di gol segnati lo scorso anno con la Spal, 11. Con la doppietta al Pordenone, è arrivato a quota 7. Ne mancano quattro, gol di cui avrà bisogno il Monza per continuare a lottare per la Serie A. Questi i desideri di Mattia, uscito dalla Lampada di Aladino e pronto a vivere altre serate da “Mille e una notte”. D’altronde in casa Valoti è sempre stata una questione di destino, famiglia e sogni da realizzare.
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