Haaland, attaccante Norvegia (IMAGO)
Norvegia, Scozia e Austria torneranno a disputare un Mondiale. L’ultima volta che accadde fu nel ’98 in Francia.
Dopo 28 anni di attesa, Norvegia, Scozia e Austria torneranno a disputare un Mondiale. L’ultima volta fu nel 1998, nell’edizione che vide trionfare la Francia di Zidane contro il Brasile. Un calcio d’altri tempi, nostalgico, che però grazie alle imprese di queste tre nazionali si potranno rivivere la prossima estate tra Stati Uniti, Canada e Messico.
Ma andiamo con ordine: come sono stati i percorsi di Norvegia, Scozia e Austria? Le insidie non sono di certo mancate. I norvegesi hanno fatto piazza pulita nel loro girone mettendo in grande difficoltà anche l’Italia e chiudendo al primo posto a punteggio pieno. I ragazzi di Solbakken hanno dimostrato di essere una squadra vera, compatta, fisica e anche tecnica. Haaland finalizza quasi tutti i palloni che gli arrivano, ma alle spalle c’è un lavoro fondamentale da parte del centrocampo e anche di Sorloth che lo aiuta a sfruttare al meglio le sue caratteristiche.
L’Austria ha avuto un cammino più insidioso, tanto che solamente all’ultima giornata contro la Bosnia ha potuto festeggiare la qualificazione. Marko Arnautovic è leader indiscusso, ma la squadra di Rangnick ha dalla sua parte anche altri jolly come Sabitzer, Baumgartner e Wimmer. Oltre a Schlager, un protagonista silenzioso è sicuramente Nicolas Seiwald del Lipsia. Il classe 2001 è il classico centrocampista “box-to-box” capace di ricoprire diverse zone del campo.
E la Scozia? Era chiamata a vincere contro la Danimarca, e la carica di Hampden Park non ha deluso le aspettative. Un 4-2 firmato anche da McTominay ha portato gli scozzesi in vetta alla classifica evitando di conseguenza l’ostacolo play-off. Una nazionale che da diversi anni sta lavorando bene e che in ogni zona del campo ha calciatori capaci di fare la differenza: da Robertson del Liverpool a McTominay, senza dimenticare il lavoro che fanno Lewis Ferguson e John McGinn davanti alla difesa. “Rinforzi” anche dalla panchina per l’allenatore Clarke con Kieran Tierney e Che Adams del Torino. Insomma, una mina vagante che darà fastidio a chiunque.
Chi avrebbe mai scommesso un centesimo sul fatto che la Norvegia potesse battere il Brasile? Ebbene sì, è successo davvero. Durante la fase a gironi di Francia ’98, la squadra all’epoca guidata da Egil Olsen riuscì a superare per 2-1 il Brasile grazie ai gol di Tore André Flo e Rekdal. Un risultato che portò la Norvegia agli ottavi di finale e alla sfida contro l’Italia, una sfida sofferta da parte degli azzurri con un gol di Christian Vieri e al miracoloso intervento sulla linea di Pagliuca sul colpo di testa di Flo.
Da lì in poi, la Norvegia non è riuscita più a centrare la qualificazione al Mondiale ne tantomeno all’Europeo, competizione alla quale non partecipa dal 2000. Sarà questa l’occasione giusta per i ragazzi di Solbakken? L’allenatore faceva parte della spedizione del ’98, un valido centrocampista che proverà a scrivere una nuova pagina di storia del calcio norvegese anche grazie ai gol di Haaland.
Il cammino dell’Austria a Francia ’98 non è stato fortunato. Solamente due punti conquistati e una sconfitta contro l’Italia per 2-1 con i gol di Vieri e Baggio. Ma la curiosità è che gli austriaci hanno realizzato tre gol tutti al novantesimo: l’1-1 di Anton Polster contro il Camerun e quello di Ivica Vastić che firmò un altro 1-1 questa volta contro il Cile di Salas.
La squadra guidata da Herbert Prohaska non aveva un vero e proprio trascinatore, ma presentava diversi profili ben noti al calcio europeo come ad esempio Michael Konsel che in Italia si è fatto conoscere con le maglie di Roma e Venezia. Dal ’98, l’Austria non è mai più riuscita a centrare l’accesso ai Mondiali prima dello storico pareggio contro la Bosnia all’ultima giornata.
Al Mondiale di Francia ’98, la Scozia venne inserita nel gruppo A insieme a Brasile, Norvegia e Marocco. I risultati, però, non furono memorabili e la nazionale chiuse il suo percorso all’ultimo posto in classifica con un solo punto.
Tra I principali protagonisti della Scozia di Craig Brown troviamo il centrocampista John Collins che segnò il rigore contro il Brasile nella partita inaugurale del Mondiale, il capitano Colin Hendry e Paul Lambert, fresco vincitore della Champions League del ’97 con il Borussia Dortmund. Toccherà adesso a McTominay e compagni trascinare la Scozia verso l’apice del calcio mondiale.
A cura di Gerardo Guariglia
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