Il Paris Saint-Germain sta vivendo forse il periodo più delicato del mandato di Al-Khelaifi. La squadra stellare costruita negli anni e perfezionata in estate da Leonardo con altri acquisti di lusso – quasi tutti a costo zero – non ha cambiato molto le cose e anzi, intorno al Parco dei Principi la rabbia dei tifosi sta toccando picchi mai raggiunti negli ultimi dieci anni.
Oggi il PSG non ha giocato al Parco dei Principi ma nel Principato. Score finale: 3-0 per il Monaco. Un risultato che riassume perfettamente i novanta minuti del Louis II. Squadra spenta, stelle che non brillano e tante incomprensioni in una squadra che da un po’ di tempo ha dato l’impressione di trovare difficoltà a funzionare. I numeri parlano chiaro: dal 19 febbraio scorso – quindi meno di un mese fa – sono arrivate quattro sconfitte. Brutte. Ed è un paradosso pensare che tutto sia iniziato tutto dopo la lezione rifilata al Real Madrid. All’andata. Quando Mbappé e compagni non fecero vedere palla a Benzema e il resto dei blancos. Una notte stellare. Poi i nuvoloni a ricoprirle.
3-1 a Nantes, 1-0 a Nizza, 3-1 a Madrid e 3-0 contro il Monaco questa domenica pomeriggio. Quattro sconfitte in 29 giorni. Nel mezzo, una vittoria contro il Saint-Etienne (3-1) e un’altra contro il Bordeaux ultimo in classifica, ma accompagnata – dall’inizio alla fine – dai fischi delle curve e alle richieste di dimissioni per i dirigenti. Insomma, vittoria che non aveva allietato per niente gli animi dei supporters parigini, che stanno portando avanti una forte contestazione contro la società, chiedendo cambi radicali su ogni piano del club. In parole povere: non ne possono più. Di scelte di marketing volte ad annullare l’identità del club della capitale e di umiliazioni europee. E il risultato del Principato non aiuterà a calmare le acque. A dirla tutta, neanche una vittoria sarebbe servita a molto: “Potremmo anche vincere tutte le partite 8 o 9 a zero, la gente si ricorderà solo della Champions“, ha detto Mbappé a fine match. “Non ci resta che prenderci il decimo titolo della nostra storia, se abbiamo un minimo di amor proprio”, ha aggiunto.
E al di là del risultato, resta la preoccupazione più grande: l’anima sparita di una squadra che è pregna di qualità ma ha smesso di proporre, creare, incidere. Eccezion fatta per qualche lampo. Ma non può bastare, almeno per conquistare il proprio pubblico. Pochettino nella conferenza di sabato prima di partire per Monaco aveva detto: “Dal 3-1 di Madrid faccio fatica ad addormentarmi la sera”. E dopo il nuovo ko di oggi, ha detto: “Inammissibile iniziare le partite così. Dobbiamo provare vergogna“. La sensazione è che per tornare a godersi la fase REM servirà ancora un po’ di tempo.
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