L’aria è quella di chi ne ha sentite di tutti i colori ma se ne è sempre fregato. Alexander Mitrovic è così, spalle larghe e braccia aperte dopo ogni gol. Da quell’etichetta da bad boy alle critiche per non essersi mai imposto quando contava. Ma a lui poco importa. Ha sempre trovato il modo di rispondere, talvolta in maniera polemica e spesso a suon di gol. La scorsa stagiome, ha riportato il Fulham in Premier segnando una rete a partita: 40 gol in altrettante partite. Nessuno, in una seconda lega, ha fatto meglio di lui.
Protagonista. Da sempre. Anche se in carriera ha sempre alternato gol e ragazzate. “Se non avessi fatto il calciatore mi sarei dato al kickboxing o alla criminalità di strada”. Parole sue, di chi vive di istinto puro. Anni dopo lo confermò anche suo padre. Alexander è cresciuto a Smeredevo, antica capitale della Serbia centrale, a due passi da Belgrado, famosa per le acciaierie e per cui passa il fiume Danubio. Da lì è partito tutto. Di aneddoti sulle sue bravate ce ne sono tanti, mesi fa si è aperto in un’intervista al Daily Mail e ne ha raccontati alcuni. “Una volta spaccai il finestrino di un treno con un sasso”. Poi ancora sputi ai tifosi del Brugge, espulsioni per proteste e chi più ne ha più ne metta. Giusto per rendere l’idea del personaggio. Altra testa, altra vita.
Oggi è rinato. Segna, sorride e fa sorridere. Il Fulham è tornato in Premier League (2-2 all’esordio contro il Liverpool di Klopp) e lo deve in primis a lui e ai suoi gol. Anche nella gara decisiva per la promozione contro il Preston, non poteva mancare la sua firma: 2 guizzi, uno a sbloccarla, uno a chiudere i giochi e far partire la festa. Game set match. Nel 2019-2020 – con Parker allenatore – ne aveva fatti 26, ma lo scorso anno si è superato: con altri 3 gol nelle restanti quattro partite di campionato.
Spavaldo, sicuro di se, spesso sopra le righe. In passato lo hanno paragonato a Balotelli, sia per il 45 sulla maglia che per le bravate extra calcio. “Mi piace, siamo entrambi stravaganti”, disse di Mario in un’intervista. Esuberanza al potere. Mitrovic è lo stesso che diede della “fighetta” a Ibra, accusandolo di parlare soltanto o quello che all’Anderlecht venne bollato come “ragazzo difficile da gestire”, per la vita sregolata fuori dal campo. Lui ha risposto alla solita maniera. Gol e un’esultanza polemica: lingua di fuori e dita in mezzo. Tradotto: state zitti, le vostre critiche mi scivolano. D’altronde è da sempre stato così. Alexander da solo contro il mondo.
È innamorato dell‘Inghilterra da sempre, da quando nel 2003 il suo Partizan espugnò il St’James Park vincendo ai rigori. Mitrovic aveva 8 anni e fu rapito da quell’atmosfera. “Io da bambino avevo solo due maglie, entrambe del Newcastle. Il mio sogno è sempre stato giocare in bianconero in questo stadio”, dirà il giorno della presentazione con i Mgpies. Promessa mantenuta, anche se le cose non andranno bene. Resterà un rimpianto. Dopo tre anni cambia maglia, restando sempre in bianconero. Lo accoglie il Fulham che gli dà la nove e che è ancora casa sua. E oggi lo ringrazia.
Nella scorsa stagione, oltre al Fulham ha portato in paradiso anche la sua Serbia. Gol di testa contro il Portogallo, che ha costretto CR7&co agli spareggi. Con Alexander in fondo è sempre una questione di testa. La personalità lo descrive, i suoi tatuaggi lo raccontano. Dal calcio alla famiglia. Anche se ora è cambiato tutto. In Serbia è un idolo, nonché miglior marcatore della storia della nazionale con 44 centri. A dicembre giocherà il secondo mondiale della sua vita. Da protagonista. Prima troverà il ritorno in Premier, dove potrebbe sfidare di nuovo Ronaldo e gli farà scattare un brutto ricordo. Di quando a Lisbona i serbi in festa cantavano “Mitrovic is on fire”. Da qualche mese lo staranno cantando anche a Londra. La Premier li aspetta, l’esordio è già stato convincente.
L'Inter osserva con attenzione Gianluigi Donnarumma: il portiere del PSG può essere una possibilità concreta…
Appuntamento in programma col PSG per Kvaratskhelia: intanto si valuta Galeno come possibile sostituto, mentre…
La Juventus continua la ricerca di un difensore centrale: piace anche Didasi del Chelsea. Uno…
Due squadre sul centrocampista dell'Empoli Ci sono due squadre di Serie A su Tino…
Si cerca di raggiungere l'intesa per l'attaccante francese La Juventus, come vi stiamo raccontando da…
I rossoneri stanno puntando sul georgiano Il Milan non sta cercando solo un attaccante (Rashford…