Santiago Gimenez, Milan (Imago)
Il centravanti messicano si è raccontato in una lunga intervista, tra fede, rapporto con Ibrahimovic e non solo
Non sta andando nel migliore dei modi il primo semestre di Santiago Gimenez in maglia Milan.
Il centravanti messicano, arrivato a fine gennaio dal Feyenoord, ha segnato fin qui soltanto 4 gol non riuscendo ad aiutare i rossoneri a rilanciarsi verso il 4° posto.
Non tutto è da buttare però, perché questi primi mesi lo stanno aiutando in vista della prossima stagione, quella in cui punta a esplodere: la voglia certamente non manca.
Il numero 7 rossonero ha parlato della prima esperienza italiana e non solo in una lunga intervista concessa a Sports Illustrated Mexico.
“Mi piace molto la sua personalità, la certezza che ha quando parla di sé stesso e quando parla di quello che accadrà. Non ha paura di ciò che dicono gli altri, dice solo quello che sente e, soprattutto, ciò che dice, lo fa“.
“Ho fatto un corso di lettura delle statistiche, ora le organizzo in base ai risultati. Posso vedere come è andata qualsiasi partita e ogni tre mesi faccio una statistica generale di duelli vinti, duelli persi, dribbling, tiri. Così vedo se la statistica è in calo, se aumenta, e cerco di migliorare ciò che è in diminuzione. Quando il grafico è in discesa, è pericoloso. Quando è in pericolo, so che devo concentrarmi su quello. E rimanere dopo l’allenamento a lavorare su cose come i tiri in porta“.
“Sono molto credente, cerco di rifarmi sempre alla Bibbia. Tutte le mattine quando mi sveglio mi inginocchio sul letto e prego. Non ho mai avuto un rapporto con Dio, non ho mai avuto una religione, fino a quando è successo qualcosa per cui mi dissero che c’era la possibilità che non avrei più giocato a calcio. Credo che il messaggio di Dio verso di me fosse: <<Io ho bisogno di te qui nel calcio>>”.
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