Uno sguardo al presente, con una Conference League da provare a conquistare, uno al futuro che potrebbe essere lontano da Firenze. Maxime Lopez, centrocampista della Fiorentina, ha parlato anche di questo ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com al termine della semifinale di ritorno di Conference League contro il Bruges.
In panchina per 90 minuti al Jan Breydel Stadion di Bruges, Maxime Lopez si è detto comunque felicissimo della qualificazione per la finale di Conference League che vedrà i Viola impegnati ad Atene contro l’Olympiacos. Perché per lui gli obiettivi di squadra avranno sempre precedenza sugli interessi personali.
“Sono molto contento perché sarà la mia seconda finale europea dopo quella che ho fatto col Marsiglia“, ci ha raccontato Maxime. “Non è importante se ero in campo o meno, e poi ho giocato l’andata. Quel che conta è che tutto sia andato a buon fine. Abbiamo eliminato una bella squadra come il Bruges e sono felicissimo”. Alla domanda se ha ancora qualche rimpianto sulla finale di Europa League del 2018 che l’Olympique Marsiglia perse 3-0 contro l’Atletico Madrid, Lopez ha risposto così: “Sempre, perché quando perdi una finale ci pensi poi per tutta la vita. Ma tocca essere onesti, all’epoca l’Atletico era di un livello superiore rispetto al Marsiglia“.
Un pilastro del Sassuolo dal 2020 al 2023, oggi Lopez non è ai primissimi posti nelle gerarchie della nella Fiorentina di Vincenzo Italiano. “Al Sassuolo avevo un ruolo importante ma parliamo di una squadra che lottava per non retrocedere. A differenza della Fiorentina che è un gradino sopra e lotta per le posizioni nobili della classifica. E poi qui ci sono più giocatori di qualità rispetto a Reggio Emilia. Ho fatto delle ottime partite anche se a livello individuale non sto vivendo la mia miglior stagione. Ma non è ancora finita, mancano ancora alcune partite di campionato e soprattutto la finale…”.
Maxime Lopez affronta poi il tema relativo al suo futuro alla Fiorentina, club dove è arrivato la scorsa estate dal Sassuolo.
“Non so se rimango a Firenze. Sono qui in prestito con opzione e sarà la Fiorentina a decidere se riscattarmi o meno. Poi uno deve sempre fissarsi degli obiettivi. Ma per tornare nel grande giro dovrei fare il titolare per una stagione intera, giocando tra 35-40 partite in una buona squadra. Solo così potrei fissarmi obiettivi più alti“.
Maxime Lopez non chiude poi a un ritorno in Ligue 1. E se dovesse chiamare il Marsiglia non ci penserebbe due volte a dire sì.
“Un ritorno in Ligue 1? Perché no? Ma se hai giocato nel Marsiglia è complicato andare in Ligue 1 tranne se è all’OM, allora perché no? La mia porta per il Marsiglia sarà sempre aperta, non l’ho mai chiusa e mai la chiuderò. Ma tutto dipende da tanti fattori. Quindi vediamo…”
Nato a Marsiglia da mamma algerina e papà spagnolo e prodotto del settore giovanile del club, Lopez è stato un idolo della tifoseria del Velodrome per tanti anni. Nel bene o nel male le sue prestazioni in campo sono sempre state analizzate in modo diverso rispetto a quelle dei compagni. “Marsiglia è la città del calcio e io ero titolare dell’OM ad appena 18 anni. E poi se sei nato lì tutto è moltiplicato per due. Tutto va molto veloce ma questo ti aiuta anche a tenere la testa sulle spalle”, le parole di Lopez.
A cura di Alessandro Schiavone
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