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Bolivia, la fine di un’era: Marcelo Moreno Martins dice addio

La fine di un’era e la perdita di una certezza. Dal 12 settembre 2007, ogni volta che scende in campo la Bolivia c’è la sensazione di poter assistere alla sua immancabile esultanza dell’arciere. Per 16 anni le speranze dei boliviani sono state riposte in una chioma castana e la maglia numero nove: Marcelo Moreno Martins ha annunciato l’addio dalla nazionale boliviana e quelle con Perù e Uruguay saranno le ultime 2 partite con La Verde.  

 

 

Capitano, giocatore di culto e simbolo dell’unica nazionale che gioca a 3.600 metri di altitudine. 31 gol in 106 presenze con la Bolivia, di cui è il massimo goleador e il terzo in assoluto nella storia delle Eliminatorias, dietro solo a Messi e Suarez. E pensare che fino all’U20, MMM aveva vestito la maglia verdeoro del Brasile grazie alle origini del padre Mauro Martins, ex giocatore del Palmeiras, mentre mamma Ruth Moreno è boliviana. E c’è una curiosità a riguardo: in Brasile è conosciuto come Marcelo Moreno, mentre in patria come Marcelo Martins. 

 

 

Oggi, Marcelo Moreno Martins gioca negli ecuadoriani dell’Independiente del Valle ed è l’unico giocatore boliviano ad aver vinto in Europa, con la Coppa Uefa e il campionato allo Shakhtar Donetsk nel 2009, mentre con il Werder Brema ha vinto la Supercoppa tedesca. Un giramondo che ha giocato in Inghilterra con il Wigan e in Cina, anche se il club al quale è più legato resta il Cruzeiro con il quale ha vissuto 3 esperienze diverse. La prima dal 2007-2008 lo ha visto protagonista in Copa Libertadores con 8 gol e il titolo di capocannoniere, che gli permisero di trasferirsi in Ucraina e diventare il trasferimento più caro della storia per un giocatore boliviano. Nel 2014 è tornato a Belo Horizonte e ha vinto il Brasileirao diventando il miglior marcatore straniero nella storia del club con 45 gol. E nel 2020 è tornato a La Raposa che però era appena retrocessa. 9 gol in 54 presenze complessive che non hanno contribuito al ritorno nel massimo campionato e nel 2021 si è trasferito in Paraguay al Cerro Porteno. 

 

Soprannominato El Matador o El Flecheiro, il classe 1987 di Santa Cruz de La Sierra ha scritto pagine memorabili della storia della nazionale andina. Suo il primo gol in quello storico 6-1 rifilato all’Argentina di Maradona all’Hernando Siles di La Paz nel 2009, suo anche il gol vittoria su punizione contro il Brasile nelle qualificazioni a Sudafrica 2010, per quella che è stata la terza vittoria de La Verde contro la Selecao. E nelle qualificazioni a Brasile 2014 ha segnato il gol dell’1-1 per il primo storico pareggio della Bolivia al Monumental di Buenos Aires contro la Seleccion. Lo scorso anno poi aveva chiuso con 10 reti il girone di qualificazione a Qatar 2022 davanti a Messi, Lautaro e Suarez. Ma il suo rapporto con la nazionale non è stato sempre roseo. In 2 occasioni aveva rinunciato: la prima volta nel 2013 e poi nel 2015, dopo alcune dichiarazioni del suo ct, Julio César Baldivieso. 

 

 

Undici presenze e 4 gol nelle 4 edizioni della Copa América a cui ha partecipato, ma il suo sogno era quello di portare la Bolivia a giocare la sua quarta Coppa del Mondo. “Ho sempre dato il massimo, ci ho provato in ogni modo. So che andrò al Mondiale, non so se da dirigente, da presidente o da allenatore, ma continuerò a lottare per questo. Sognate, dobbiamo continuare a sognare”, il messaggio dell’ex Flamengo e Gremio nella conferenza stampa nella quale ha annunciato la sua decisione. Restano altri 180 minuti contro Perù e Uruguay, poi Marcelo Moreno Martins lascerà per la terza volta La Verde. Stavolta per sempre.

Mattia Zupo

Giornalista pubblicista e studente in Scienze Umanistiche per la Comunicazione. Fiorentino nato a Fiesole nel 1996. Notti magiche, quelle passate a vedere il calcio sudamericano, dove il talento e la garra prevalgono sulla tattica. Uno sguardo al futuro e uno al passato alla ricerca di storie legate al fútbol.

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