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Mancini: “I tifosi faranno sentire la Samp in Serie A. Bisogna saper andare avanti”

Roberto Mancini (Imago)

L’ex CT della nazionale italiana, Roberto Mancini, è intervenuto durante l’evento per i 25 anni dello Scudetto del 2000 della Lazio.

La Lazio ricorda lo scudetto vinto nel 2000, con una speciale cena per ricordare i 25 anni da quella storica data per il club biancoceleste.

Tra i presenti anche Roberto Mancini, ex CT della nazionale italiana campione d’Europa a Euro2020, invitato dal presidente Claudio Lotito.

L’ex giocatore della Sampdoria ha vestito anche i colori della Lazio tra il 1997 e il 2000, vincendo quello scudetto da protagonista.

Mancini è intervenuto durante l’evento, di seguito le sue parole.

Le parole di Roberto Mancini

Sul futuro della Sampdoria: “Sono dispiaciuto perché sportivamente è il momento più difficile, però la Sampdoria ha qualcosa di importante che sono i tifosi. Loro sono meravigliosi e la sosterranno sempre, e anche se il prossimo anno saranno in C è come se giocassero in Serie A, lo hanno dimostrato anche nelle ultime partite riempiendo lo stadio. La Sampdoria è qualcosa di più di una semplice squadra”.

Come si è arrivati a questo? “Penso che lo sport a volte riservi cose inaspettate e incredibili. Così come si vincono Scudetti in maniera inaspettata arrivano queste cose, bisogna saperle accettare e andare avanti, perché è questo l’importante”.

Roberto Mancini (Imago)

Sulla Lazio, invece: “Dopo tanti anni alla Sampdoria, quando arrivai alla Lazio il mio obiettivo era vincere il più possibile, con il sogno dello scudetto sempre in testa. In tre anni abbiamo conquistato sette trofei, un traguardo bellissimo, ma con la rosa che avevamo – praticamente due squadre complete e competitive – forse avremmo potuto ottenere anche di più. Ricordo bene lo spirito del gruppo, con Couto e altri compagni che ripetevano spesso: “Che ce frega, tanto torniamo a Roma”, a sottolineare una leggerezza e una fiducia che però si trasformavano in forza in campo. Per raggiungere certi risultati, oltre alla qualità serviva anche la mentalità giusta. Di quella domenica incredibile, il momento che più mi rimane impresso è la vittoria a Piacenza: lì ho davvero iniziato a credere che potevamo riprendere la Juventus, nonostante fosse una trasferta tutt’altro che semplice”.

Redazione

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