Il derby di Manchester lo decide l’Iniesta di Stockport. Sì, perché Phil Foden ha incantato tutti in City-United con una doppietta decisiva sotto lo sguardo attento del CT inglese Gareth Southgate.
Una doppietta tutta di tecnica. Prima una sterzata a rientrare sul sinistro e conclusione a giro nell’altro angolo, poi un uno-due nello stretto con Julián Álvarez: sorpasso completato. Ma in mezzo anche tanto altro a disposizione della “macchina perfetta” di Guardiola, che si impone sugli avversari e mantiene la pressione sul Liverpool. Ne sarà felice, ma non troppo, la famiglia di Foden, da sempre grande tifosa dei Diavoli Rossi.
74% di possesso palla, 792 passaggi contro 288, 27 tiri contro 3. Eppure, fino all’80’, la partita sembrava indirizzata in un altro modo. Già dall’ottavo minuto del primo tempo, infatti, lo United è avanti grazie a un gran gol di Rashford da 25 metri dopo un ottimo rinvio di Onana. Poi, tra un errore di Haaland a porta vuota e un filtrante visionario di Rodri, ci pensa il già citato Foden.
Invenzione al 56’, poi sorpasso all’80’. A unirsi alla festa anche il vichingo norvegese, che si fa perdonare per il clamoroso gol sbagliato nel primo tempo e sigla il 3-1. Lo United non può nulla contro lo strapotere degli avversari e, con 8 potenziali titolari costretti al forfait, prova a chiudersi per resistere il più possibile. Garnacho e Rashford (gol a parte) vengono annullati dalla difesa di casa: ora la differenza reti dei Red Devils è -2.
Ma il derby di Manchester è stato solo il primo difficile impegno di un lungo mese per il City. I prossimi incontri saranno fondamentali per il prosieguo su tre fronti: Premier, Champions e FA Cup. Per iniziare il ritorno della Coppa Campioni con il Copenhagen (con un parziale di 3-1), poi lo scontro diretto con il Liverpool, forse “The Last Dance” tra Guardiola e Klopp. E a seguire Newcastle in coppa nazionale, Arsenal e Aston Villa.
L’obiettivo? Semplice. Continuare a macinare vittorie per cercare di ripetere le glorie del 2022/2023. Il percorso non è dei più facili, ma i presupposti per riuscirci ci sono. Guardiola può ovviamente fare affidamento sui suoi: Foden è in uno stato di forma eccezionale, la difesa sembra impenetrabile a prescindere dagli interpreti, Rodri non perde mai, KDB e Haaland giocano a memoria. Il Manchester City annienta i cugini dello United sulle note del “Blue Moon” e manda un chiaro messaggio al resto d’Europa. “All I Do Is Win”, come recita la celebre canzone di DJ Khaled.
A cura di Simone Bianchi
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