Luciano Valente, Feyenoord Rotterdam, Imago
Classe 2003, origini italiane e cuore olandese: Luciano Valente incanta a Rotterdam e continua a sognare l’azzurro
Le sue parole a De Telegraaf hanno attraversato l’Europa: “Il mio sogno è diventare un calciatore della nazionale. Potrei farlo con l’Olanda, ma se il commissario tecnico dell’Italia mi chiamasse prima, lo prenderei sicuramente in considerazione”.
Un messaggio diretto, sincero, che racconta ambizione e identità. Perché Luciano Valente, oggi punto fermo del Feyenoord, è uno di quei giocatori che vivono tra due bandiere senza mai dimenticare le proprie radici.
Mentre in Olanda Ronald Koeman non sembra averlo ancora inserito nei piani della nazionale maggiore, in Italia cresce la curiosità per un talento che unisce intensità, eleganza e determinazione.
E quando gli è stato chiesto se avesse avuto contatti con la FIGC, Valente ha sorriso: “No, non ancora. Lui (Gattuso, ndr) non si è ancora fatto sentire.” Poi ha aggiunto con sincerità: “Il mio grandissimo sogno resta giocare in nazionale, ma tutto dipenderà da chi mi chiamerà per primo”.
Nato a Groningen il 4 ottobre 2003, Luciano Valente è figlio di padre italiano e madre olandese. I primi passi li muove nel club cittadino GVAV-Rapiditas, prima di entrare, nel 2014, nel settore giovanile del FC Groningen. Nel vivaio biancoverde cresce in modo costante, mostrando maturità, leadership e una tecnica raffinata per la sua età.
Nel luglio 2021 arriva il primo contratto da professionista. Il 14 agosto 2022 debutta ufficialmente in Eredivisie contro l’Ajax, diventando presto un punto di riferimento del Groningen. Durante la stagione 2023-2024, in Eerste Divisie, è tra i protagonisti della promozione in massima serie del club, attirando l’attenzione dei principali osservatori olandesi.
Il 2 luglio 2025 segna una nuova tappa nel percorso di Luciano Valente: il trasferimento al Feyenoord, per una cifra di circa 7 milioni di euro. Firma un contratto fino al 30 giugno 2029 e indossa la maglia numero 40. Per il club biancorosso è un investimento importante su un giocatore giovane ma già pronto, simbolo della filosofia olandese che unisce fiducia e progettualità.
Ad accoglierlo a Rotterdam c’è Robin van Persie, leggenda del calcio olandese oggi allenatore del Feyenoord. Le sue parole descrivono al meglio la crescita di Valente: “Sapevo che Luciano fosse bravo quando l’abbiamo acquistato dal Groningen, ma ora sta diventando un giocatore fantastico. Ha intuito, è dotato tecnicamente, fa passaggi decisivi e ha una grande voglia di migliorare”. Un riconoscimento che pesa, soprattutto da parte di chi conosce bene il valore del talento e la fatica di farlo brillare.
A livello internazionale, Luciano Valente ha già vestito entrambe le maglie: prima quella dell’Italia Under 19 e Under 20, poi, nel 2025, quella dell’Olanda Under 21. Una doppia appartenenza che oggi si trasforma in un crocevia personale e sportivo.
L’Olanda, negli ultimi mesi, ha perso diversi giovani promettenti – da Dean Huijsen, passato alla Spagna, a Salah-Eddine, ora con il Marocco – e il rischio di un nuovo “caso” esiste.
Valente, però, non chiude porte. Le sue parole non sono un ultimatum, ma il riflesso di un legame autentico con l’Italia, che resta parte della sua identità: “Potrei giocare per entrambe, ma se l’Italia mi chiamasse prima, lo prenderei in considerazione”.
Poi, sempre a De Telegraaf, ha aggiunto: “L’Olanda è casa mia, ma sento di avere anche qualcosa dell’Italia dentro di me. Se dovessi ricevere quella chiamata, ne sarei onorato”.
Nel calcio olandese lo conoscono per la sua eleganza e per la naturalezza con cui fa sembrare semplice ciò che non lo è. Luciano Valente è un centrocampista completo, alto 1,89 metri, con la solidità fisica tipica dei giocatori nordici e la pulizia tecnica che ricorda la scuola italiana. Nel corso degli anni ha imparato a muoversi con intelligenza in più zone del campo, interpretando sia il ruolo di mezzala che quello di trequartista.
Al Feyenoord, con Robin van Persie in panchina, sta affinando il proprio stile: ordine, ritmo e visione del gioco. In una squadra che punta molto sui giovani, Valente sta trovando spazio e continuità, confermando la fiducia che il club ha riposto in lui.
Secondo Transfermarkt (ottobre 2025), il suo valore di mercato è salito a circa 9 milioni di euro, segno di una crescita concreta e riconosciuta anche oltre i confini dei Paesi Bassi.
Non a caso, dopo una delle sue migliori prestazioni, ha dichiarato a De Telegraaf:
“A volte bisogna giocare con il carattere, e anche in me c’è questo”.
E in un’intervista alla Volkskrant ha aggiunto:
“Voglio unire il correre e il volare al bel calcio”.
Due frasi che racchiudono la sua essenza: energia e tecnica, concretezza e visione.
A soli 22 anni, Luciano Valente continua a crescere e a imparare. A Rotterdam si è conquistato rispetto e spazio, con l’umiltà di chi sa che ogni passo può cambiare il cammino. Il futuro resta aperto: due nazionali, due bandiere, un solo sogno.
Nel frattempo, il ragazzo di Groningen continua a lavorare in silenzio, consapevole che i sogni non si raccontano, si costruiscono. E nel suo, tra il rosso del Feyenoord e l’arancione dell’Olanda, si intravede sempre più chiaramente una sfumatura d’azzurro.
A cura di Mariapaola Trombetta
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