È iniziata con una carrellata sulla storia, è finita con l’ennesimo boato. Da 0 a 120, tutti di fila. I fondatori, la Lazio del ‘74, quella del 2000, i protagonisti: Chinaglia, Lenzini, Maestrelli, Nesta, Signori. Tutti passati per la Curva Nord, tutti testimoni della stagione dei record della banda Inzaghi, che non conosce sconfitta.
Dieci vittorie di fila (Eriksson battuto, a Gianlucadimarzio.com la sua intervista esclusiva), l’ennesima big caduta, un altro aiuto dal destino. Perché la Lazio è bella e fortunata, quello che serve per puntare al massimo. La Lazio può credere nello scudetto? La risposta è sì, lo dicono i numeri di una stagione da record. Inutile nascondersi: “E’ scattato qualcosa nella nostra testa”, lo ha ribadito anche Immobile.
Quando? Nello spogliatoio dell’Olimpico sul 3-0 dell’Atalanta: è entrata una squadra, ne è uscito un gruppo. Da lì non si è mai fermato. Nemmeno contro le big, il punto debole delle precedenti Lazio di Inzaghi. Quest’anno è tutto diverso: è caduta la Juve, ora anche il Napoli dopo 1686 giorni senza vittoria. L'Olimpico ringrazia ancora Immobile, al centro numero 20 in campionato, col record di Higuain sempre nel mirino.
L’ennesima vittoria pesantissima, arrivata con una maglia speciale per i 120 anni che ricorda quella della Lazio scudettata. Altro segno del destino suffragato dai dati. La vetta dista solo 3 punti ad oggi, con una partita da recuperare. La Lazio s’è fatta gigante contro le aspettative. Una storia già sentita? Normale pensare al Leicester, anche se le due squadre partivano da livelli differenti. È interessante però notare come le due rose a confronto abbiano subito un’impennata nelle valutazioni nel corso della stagione.
L'intera rosa di Ranieri era costata circa 47 milioni, a fine stagione il valore era arrivato a 140. Alcuni esempi pratici: Mahrez pagato 500mila euro dopo 12 mesi ne valeva 35. Vardy era passato dal valore d’acquisto di 1,5 milioni a 30, Kantè pagato meno di 5 era arrivato a 25. Meccanismo simile per la Lazio: giocatori pagati relativamente poco ora valgono un patrimonio. Primo tra tutti Milinkovic, acquistato per 9 milioni ora ne vale 90, anche se Lotito assicura di averne rifiutati più di 100.
E Luis Alberto? La Lazio lo prese a 5, rischiò di vederlo lasciare il calcio e ora se lo gode con un valore da 40 milioni. Bomber Ciro segna e accresce il proprio valore, ora arrivato a 45 dopo essere arrivato a Roma per 9. È stato pagato di più Correa, per cui la Lazio ha sborsato 18 milioni, ma ora nel vale già 35. Numeri per confermare un dato ormai noto: La Lazio può sognare lo scudetto.
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