L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri ha parlato a RSI Sport, emittente della Svizzera italiana.
Sarri ha esordito in maniera tutt’altro che banale: “Il calcio deve essere salvato da sé stesso e dalle proprie istituzioni. Si sta andando su una strada nella quale è impossibile mostrare bellezza. Dover giocare 60, 70 partite all’anno porta i giocatori ad allenarsi di meno e a produrre un gioco meno spettacolare. Siamo in un momento in cui lo sport è diventato business, in cui conta più l’apparenza. È una cosa ridicola”.
Senza peli sulla lingua l’allenatore dei biancocelesti: “I soldi che si guadagnano nel calcio sono immorali come il mondo attuale. Se un attore prende 30 milioni per un film è immorale però poi i guadagni lo giustificano. Lo ritengo ingiusto, ma fa parte del mondo attuale”.
Via il ciclismo: “Se preferisco la Champions League o la Parigi-Roubaix? Tutta la vita il ciclismo, che è uno sport vero. Ho grandissimo rispetto per chi pratica questo sport. Vederlo mi dà grande soddisfazione” ha aggiunto Sarri.
Sarri si definisce così: “Un trasformista perché adatto le mie idee ai giocatori che ho a disposizione”.
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