Sfatare tabù e scrivere storie. San Siro è la cornice, la Lazio completa il quadro. Ha tanti colori e sembra cubismo. Inzaghi dipinge la squadra a modo suo e la fa colorata, accesa, dopo 30 anni vince a Milano contro i rossoneri per 2-1. Il paesaggio sono i 100 gol di Immobile con la Lazio, tutti in fila dal primo all’ultimo.
Una storia d’amore nata per caso, dopo il gran rifiuto del Loco. Estate 2016, Lotito sceglie Bielsa e l’argentino opta per Pato. Tare ci pensa, non è convinto, studia il terreno e vede Immobile. La chance diventa intuizione, il guizzo si fa realtà, Bielsa dice “adiós” e arriva Inzaghi, che dice subito ok. E’ finita come sappiamo, e oggi Ciro Immobile tocca quota 100, 112 in A e 14 in stagione, capocannoniere del campionato.
LEGGI ANCHE: LE DICHIARAZIONI DI INZAGHI DOPO MILAN-LAZIO
Due anni fa, dopo un’annata da 41 gol, ad Auronzo ci rise sopra: “Io capocannoniere? Meno male che ci sono riuscito! Ora con Cristiano…”. Per ora è sopra, anche grazie a un Luis Alberto versione chapeau. Sempre protagonista e sempre assistman.
Cambiare vita per rinascere, scegliere Roma per ripartire dopo sei mesi a Torino e l’incubo Siviglia: “L’anno peggiore della mia carriera”. Inzaghi l’uomo giusto per riprendersi tutto: “Ha costruito la squadra su di me, siamo cresciuti insieme”. Da zero a cento in 3 anni e mezzo, con due trofei da protagonista sulle spalle, Supercoppa e Coppa Italia. Il primo gol a Bergamo, nella notte di Lombardi, agosto 2016, il centesimo a San Siro nello stadio che poteva essere suo.
Nel 2007 segna 30 reti con il Sorrento e lo cercano tutti, anche l’Inter. All’Hotel Costa Brada di Gallipoli è vicinissimo alla firma, Immobile vede Appiano da lontano, poi arriva Ciro Ferrara e lo porta alla Juve. Tackle decisivo. Il resto è storia.
Genova e Torino, Roma e Pescara, l’inizio della favola grazie all’esclusione di Maniero. Zeman lo “becca” vestito in modo strano e lo manda in tribuna, lanciando Immobile titolare. Chiuderà con 28 reti e la promozione in A. Sempre con il 17, da Roma e Pescara, perché il 17 vuoi dire Jessica e Jessica vuol dire tutto. Famiglia, stabilità, serenità e gol, una conseguenza dello stare bene. 26, 41, 19, ora 14. Comunque 100 in 147 partite, grazie alla Lazio. Sfumature di uomini, bianco e celeste, nella vita a colori di Ciro ‘the great’.
Le possibili scelte di Daniele Galloppa per la gara della Fiorentina contro il Mainz, valida…
Paolo Vanoli sta trattando per definire la risoluzione del contratto con il Torino: poi l'allenatore…
Il centrocampista del Catanzaro, Gabriele Alesi, ai microfoni di Gianlucadimarzio.com: "Sono un ragazzo semplice, la…
La gallery delle prime pagine dei principali quotidiani sportivi italiani in edicola oggi, giovedì 6…
Le parole di Cristian Chivu, allenatore dell'Inter, dopo la vittoria dei suoi contro il Kairat…
Le parole di Ivan Juric al termine della partita di Champions League contro il Marsiglia …