Chiude gli occhi e si vede lì, in cima, col piede dorato. La scarpa d’oro del 2020 è un soffio di vento e Ciro lo sa, quasi la tocca. Tra sogno e realtà, però, c’è ancora quel maledetto “quasi”, perché Ronaldo è Ronaldo e Immobile sa anche questo. 35 gol in campionato, Lewandowski superato, +4 sul portoghese e +1 sul polacco, ormai fermo lì. Notizia importante: per la prima volta dal 2007 la scarpa d’oro tornerà in Italia, e di nuovo a Roma. Da Totti a Ciro Immobile. Forse, ancora non si sa, la variabile Ronaldo è di quelle imprevedibili.
La partita col Brescia quasi non esiste, la Lazio gioca solo per far segnare Ciro. Ci riesce dopo almeno tre occasioni: assist di Correa, classico movimento sul filo dell’ex Toro e Andrenacci battuto (il migliore in campo dei suoi, gli nega il gol altre due volte). 2-0 secco, dopo il guizzo del Tucu nel primo tempo, nove reti in Serie A. Stavolta, però, il focus è tutto su Ciro, grande con la Lazio. E la Lazio grande insieme a lui. 35 gol in A, -1 da Higuain per il record assoluto del campionato. E l’ultima gara sarà proprio a Napoli, terra di Ciro, dove tutto iniziò anni fa. Quando il ‘seccatiello di mamma’ si faceva i chilometri in macchina coi capelli bagnati, il finestrino abbassato e i rimproveri dei genitori. “Alzalo, altrimenti prendi freddo”. Sognatore.
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Immobile che vince la Scarpa d’Oro a Napoli (e magari supera Higuain) è una storia bellissima, di fame e rivincite, successi e sorrisi, cazzotti dati e incazzati. Perché Ciro ha 30 anni e dribbla critiche da almeno la meta, fa gol ai dubbiosi e gela gli scettici. Sempre in silenzio, senza mai una polemica, tanto parlano i gol. Un po’ di numeri: negli ultimi dieci anni, in Serie A, nessuno ha segnato più di lui (129 reti, meglio di Icardi, Di Natale, Milito e compagnia). Ancora, altri: 124 gol con la Lazio in 177 partite, terzo miglior marcatore della storia davanti a Chinaglia (Piola è primo a 159, segue Signori a 127, può prenderli netrambi). Quest’anno è a 35 reti in 36 partite, con 14 rigori. Un antieroe che piace a pochi, criticato da molti, invidiato da chissà quanti, che adesso è pronto a urlare ‘rivincita’.
A diventare re del gol davanti a Ronaldo. Perché due anni fa, ad Auronzo, dopo la stagione da 41 gol, ci scherzò su: “Meno male che quest’anno ho vinto il titolo di capocannoniere, ora con Cristiano…”. Già, e ora, con Cristiano? Che succede? Apri gli occhi Ciro, manca poco. Stai vincendo tu.
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