Lautaro Rivero (IMAGO)
A soli 21 anni, Lautaro Rivero è stato convocato da Scaloni: dal barrio di Buenos Aires alla maglia dell’Argentina, una scalata costruita con sacrificio e carattere
Fino a due anni fa vendeva alfajores – i tipici biscotti argentini – ai semafori di Buenos Aires per aiutare la famiglia. Oggi la sua vita è cambiata radicalmente: Lautaro Rivero, classe 2003, è passato dalla strada al Monumental. Di proprietà del River Plate, ha esordito lo scorso 9 agosto dopo aver completato la trafila nelle giovanili. Ora, per lui, è arrivata anche la prima convocazione con l’Albiceleste.
Dai primi passi con il Los Halcones, club di quartiere poco distante da casa sua, Lautaro Rivero ha cambiato più volte squadra seguendo le esigenze della famiglia. Insieme ai suoi cinque fratelli ha sempre cercato di contribuire al bilancio domestico con piccoli lavori manuali, ritagliandosi il tempo per giocare a pallone. “Mi alzavo alle cinque e mezza del mattino, prendevo l’autobus all’angolo di casa mia e andavo al club. Quando tornavo, compravo scatole di alfajores e ho iniziato a venderle al semaforo fino al buio ” ha raccontato in un’intervista. Poi, a 14 anni, è arrivata la chiamata del River Plate, destinata a cambiargli la vita per sempre. Un esempio concreto di come il sacrificio e la dedizione possono trasformare i sogni in realtà.
Dopo anni trascorsi a centrocampo, gli allenatori del settore giovanile del River Plate decidono di cambiare rotta: uno alto, fisico e attento come lui, non poteva che essere schierato come difensore centrale. Una scelta vincente. Spesso decisivo, diventa presto capitano in quasi tutte le categorie giovanili, anche grazie a un carattere forte e trascinante. Nel 2023 firma il suo primo contratto da professionista con il River, chiudendo simbolicamente l'”era dei biscotti” che aveva caratterizzato la sua infanzia.
Non trovando spazio in prima squadra, viene girato in prestito al Central Cordoba, con cui esordisce in Liga Profesional de Futbol e conquista la Copa Argentina battendo il Velez. Le sue prestazioni lo impongono come uno dei difensori più promettenti del campionato. L’arrivo di Marcelo Gallardo sulla panchina del River segna una svolta: le prove convincenti contro avversari di spessore, come il Flamengo, convincono l’allenatore a puntare su di lui e farlo crescere sotto la sua guida. Nel 2025 colleziona 30 presenze tra campionato, Copa Argentina e CONMEBOL Libertadores, mettendo a referto 2 gol e 1 assist. E quale riconoscimento migliore per questo percorso se non la chiamata della Nazionale?
Durante la seconda sosta per le nazionali, l’Argentina affronterà due amichevoli contro Venezuela e Portorico: tra i convocati di Lionel Scaloni spicca il giovane Lautaro Rivero, difensore del River Plate. Una sorpresa per i tifosi, non per il CT, che ne segue da tempo la crescita. “Rivero ci sta dando buone sensazioni, avrà minuti in queste due partite”, ha dichiarato Scaloni.
Difficile che riesca a togliere subito la maglia da titolare a Romero o Senesi (quest’ultimo favorito per sostituire lo squalificato Otamendi), ma a gara in corso queste amichevoli rappresentano l’occasione ideale per testare profili emergenti come lui.
Il River Plate non è nuovo nello scoprire talenti destinati alla Nazionale. E’ il club che ha fornito più giocatori all’Argentina nel ciclo di Lionel Scaloni (14). Da Julian Alvarez a Mastantuono, passando per Montiel, Enzo Fernandez, Giuliano Simeone e ora Lautaro Rivero. Un primato che affonda le radici nel processo di modernizzazione avviato nel dicembre 2021 con l’arrivo di Jorge Brito alla presidenza: dal 2005, il River è il club extra-europeo che ha esportato più giocatori nei principali campionati (52, secondo il CIES).
Rivero è solo l’ultimo frutto del metodo-River: formazione tecnica, fisica, tattica e psicologica dalle giovanili alla Prima Divisione, con un’identità di gioco coerente e riconoscibile. Una scalata rapida, ma meritata, per un difensore che convince per qualità e sicurezza, e che ora si affaccia al palcoscenico della Seleccion.
A cura di Pietro Selvi
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