Nel Milan capolista consolidata c'è sempre più l'impronta di Franck Kessié. Leader, in grado di prendersi le responsabilità. "Presidente" come viene a volte soprannominato. Tanto che Zlatan Ibrahimovic in persona dopo aver sbagliato contro il Verona gli aveva concesso lo scettro del rigorista.
E anche in virtù dell'assenza dello svedese, contro la Fiorentina è toccato proprio all'ivoriano calciare dal dischetto, addirittura due volte. Segnato il primo, parato da Dragowski il secondo, ininfluente nel grande pomeriggio del Milan, che comunque ha portato a casa i 3 punti.
"Uno l'ho segnato, uno l'ho sbagliato, ma il terzo lo tirerò ancora io", una promessa, quasi un avvertimento di Kessié a Ibrahimovic, sul fatto che l'errore dal dischetto non cambierà nuovamente le gerarchie una volta che Zlatan tornerà a disposizione.
Ancora una volta è lui a parlare, in campo e fuori dal campo. Tanto che a fine gara il team manager Romero ha videochiamato Stefano Pioli e l'ha fatto parlare con lui per complimentarsi del risultato. "Pioli ha fatto i complimenti a tutta la squadra, era contentissimo per noi".
Segnali inequivocabili di una crescita anche a livello di status nella rosa impressionante da parte dell'ex Atalanta, trascinatore dentro al campo di una squadra capace di vincere nonostante le assenze. Di Pioli, di Ibra, che lo ha comunque applaudito dagli spalti di San Siro, ma anche di Bennacer, che ha dovuto lasciare il posto a Tonali.
"Con Tonali o Bennacer non fa differenza, la rosa è forte e lunga, chiunque viene chiamato in causa può fare bene" ha ribadito Kessié, capace di farsi rispettare in ogni situazione, con un carisma e una presenza tale da potersi permettere anche un errore dal dischetto senza dover cedere di nuovo il trono a Ibrahimovic.
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