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L’antitesi del calciatore moderno. Juventus, alla scoperta di Xaver Schlager

Xaver Schlager, centrocampista austriaco classe 1997 del Lipsia (Imago)

La Juventus segue per giugno il profilo del centrocampista austriaco Xaver Schlager: le curiosità sul giocatore del Lipsia

Avete presente il classico profilo dei più recenti giocatori di calcio? Quello contraddistinto da uno stile ricercato e vistoso nei propri vestiti, nelle collane o nel taglio dei capelli per intederci. Bene, ora mettetelo da parte. Perché il ritratto di Xaver Schlager, centrocampista austriaco classe 1997 del Lipsia che la Juventus sta seguendo per giugno a parametro zero, è esattamente il contrario.

Nato e cresciuto a St. Valentin, piccolo villaggio austriaco, Schlager non è il classico prototipo di calciatore moderno: è uno che legge Osho, Schwarzenegger, Hesse e Coelho. Sfida a scacchi i suoi compagni in nazionale, è bravo ai fornelli e durante il lockdown ha imparato a suonare il pianoforte. E sui suoi profili social, oltre alle foto “da campo”, è facile trovare immagini in montagna con amici o in biblioteca tra scaffali di volumi diversi.

Insomma, parliamo dell’antitesi del calciatore sfarzoso, bensì profondamente legato alle sue radici. Tanto da aver investito nella comunità locale aprendo ad aprile 2025 il “Landgasthaus Dorfrichter”, un gasthaus tradizionale gestito insieme al socio Wolfgang Engelberger. Ed è anche attento alla diversificazione dei suoi investimenti, dato che vanta una collaborazione con una compagnia che organizza feste di lusso negli autobus.

Verrebbe da dire un “centrocampista filosofo”, che fa della cultura e della forza mentale i suoi punti di forza. Caratteristiche che rispecchiano a pieno il suo ruolo in campo: quello del tuttocampista capace di difendere, recuperare palloni ma anche avanzare in caso di necessità. Benvenuti alla scoperta di Xaver Schlager.

Juventus, ecco chi è Xaver Schlager

Schlager dedica almeno un’ora al giorno alla lettura, con una predilezione per i classici filosofici e i romanzi di formazione. Tra i suoi libri preferiti spiccano “Siddharta” di Hermann Hesse e “L’Alchimista” di Paulo Coelho, oltre a vari saggi di filosofia. Non solo letture: Schlager tiene un diario quotidiano, il “6-minute diary“, dove annota pensieri sulla gratitudine e sugli obiettivi personali.

Ma sarebbe riduttivo dipingere il centrocampista solo come un intellettuale con i tacchetti. La sua sensibilità si manifesta concretamente nell’impegno sociale: è stato il primo calciatore austriaco ad aderire al “Common Goal”, l’iniziativa che chiede ai professionisti di donare l’1% del proprio stipendio a progetti sociali attraverso il calcio. Oltre ad aver donato all’Europeo 2020 la sua maglia ufficiale a “Wings for Life“, fondazione che si occupa di ricerca sulle lesioni spinali, contribuendo personalmente con 10.000 euro.

Lipsia, Xaver Schlager (imago)

E poi il calcio

Ma il pallone? Il percorso di Schlager non è stato privo di ostacoli. Gli infortuni, compresi due rotture del legamento crociato nelle stagioni 21/22 e 23/24, non l’hanno fermato ma hanno anzi sottolineato una capacità di recupero impressionante, mentale prima ancora che fisica.

Da bambino tifava Arsenal, con Thierry Henry come idolo assoluto. Aveva definito i Gunners il suo club dei sogni, eppure la carriera lo ha portato altrove, dal Salisburgo al Wolfsburg fino al Lipsia. Portare Schlager nel proprio club significa aggiungere esperienza internazionale (49 presenze con la nazionale austriaca), qualità tecniche e, soprattutto, uno spessore umano che va oltre i novanta minuti. Un jolly capace di giocare in diverse zone in mezzo al campo, non particolarmente abituato a portare bonus ma comunque solido, nonostante il metro e settantaquattro di altezzaIn due parole, Xaver Schlager.

Simone Pagliuca

Nato nel 2001 con origini campane ma stabilito nel bresciano. Laureato in Scienze della Comunicazione, con il sogno di raccontare le emozioni che provo guardando il calcio, dai più piccoli talenti che giocano sulle spiagge fino ai campioni che calcano i più grandi stadi del mondo. Emozionarmi per emozionare: un "uno-due" che, si spera, possa andare in gol.

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