Juventus Women, Estela Carbonell (imago)
L’emozione e la paura di lasciare casa, un numero importante sulle spalle e i riti pre partita: la nostra intervista a Estela Carbonell, prima giocatrice spagnola della Juventus Women.
“Sono una buona amica che è sempre presente e soprattutto lotta per quello che vuole”, esordisce così Estela Carbonell ai microfoni di gianlucadimarzio.com mostrando subito la sua personalità. In tanti la conoscono per il suo ruolo nella Juventus Women, ma in pochi conoscono la vera Estela. “Non ho rituali specifici: ascolto molta musica e mi metto sempre la scarpa destra per prima, non so perché (ride, ndr). Però faccio gli stessi esercizi di riscaldamento prima di entrare in campo”, spiega.
“Quando ero più piccola non mi allenavo così tanto ma spesso saltavo feste o compleanni perché erano nel weekend. Alla fine però basta trovare il tempo giusto anche per gli amici. Continuo ad avere gli stessi di quando ero bambina e quando dico ‘andiamo a fare qualcosa’ ci riuniamo tutti. Sono molto grata di avere loro”. Un grande appoggio nella vita lavorativa ma soprattutto fuori dal campo sia quando le cose vanno bene sia nei momenti più difficili.
Un’altra costante nella vita della spagnola sono anche i suoi genitori: “Mi hanno appoggiato da subito. Sono sempre stata una ragazza che amava lo sport. Quando ho iniziato a giocare a calcio erano felici che io lo facessi. Quando ho lasciato casa erano un po’ preoccupati, come me. Ma alla fine loro vogliono solo vedermi felice”.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo a scoprire la sua storia dall’inizio. “Ho cominciato a giocare a calcio a 5 nella mia scuola in una squadra di ragazzi. Inizialmente non avevo pianificato un futuro in una grande squadra, giocavo perché mi piaceva. Quando mi chiamò il Valencia ho capito che volevo dedicarmi davvero al calcio”. Da quel momento è iniziata la sua carriera che l’ha trattenuta in Spagna fino alla scorsa estate.
Poi il trasferimento alla Juventus tra l’incredulità di quella chiamata e il pensiero di lasciare casa: “Ho scelto la Juve perché quando ho ricevuto l’offerta dentro di me qualcosa mi diceva che dovevo venire. Poi mi piaceva la squadra e la città è anche vicina alla Spagna. Prima di arrivare ho parlato un po’ con Viola (Calligaris, ndr), noi eravamo compagne al Levante”.
Appena arrivata, fin da subito le responsabilità si sono fatte sentire, a partire da un numero di maglia speciale: “Il 3 è davvero un numero che adoro. L’ho usato negli anni precedenti e ho chiesto se potevo averlo, visto che è un numero molto importante. Non sapevo se fosse disponibile o no. Poi mi hanno detto di sì e io con molto rispetto e ammirazione lo difenderò sempre. Per me è un orgoglio indossare questo numero non solo per la storia della giocatrice ma anche per quello che significa per il club”. E poi continua: “Non conoscevo Sara ma alla prima partita che abbiamo giocato Martina Rosucci mi ha fatto fare una videochiamata per chiederle se poteva lasciarmi il suo numero. È stato molto divertente ma ero anche abbastanza nervosa. Lei mi ha detto che sono in grado di difendere bene questo numero”.
Passano i mesi, aumenta l’esperienza ed Estela è sempre più centrale all’interno del gruppo squadra. Sempre pronta ad aiutare le compagne e decisiva nei momenti giusti, come con la Fiorentina quando ha trovato la prima rete in bianconero: “Il gol è stato molto emozionante non solo perché era il primo con la Juve ma anche perché è servito per la vittoria della squadra. È stato bello vedere tutto il gruppo abbracciato. Ognuna di noi ha caratteristiche diverse ma alla fine se le uniamo siamo complementari. In questo momento sono molto contenta, sto bene. Mi sento molto amata qui come se fossi a casa”.
Si sa, le prime volte sono sempre le più speciali e indelebili. Come si può quindi dimenticare il primo ingresso all’Allianz Stadium: “Mi ha impressionato molto, è davvero grande. Giocare in questo stadio è incredibile, per me è storico”. E dopo la partita di Champions con il Benfica, le ragazze di Canzi torneranno a giocarci anche il prossimo 17 dicembre nella sfida contro il Manchester United. In ogni partita non manca poi il dodicesimo uomo in campo: “I tifosi sono sempre molto vicini a noi. Ovunque andiamo vengono sempre per supportarci, mi piace sentire la loro forza. Bianconeri, vi aspettiamo anche per questa partita”. Tra qualche risata e tante responsabilità Estela continua a crescere e migliorare, in campo e fuori, sempre con il solito sorriso che la contraddistingue.
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